venerdì 6 dicembre 2013

I Corazzieri


 


La Caserma "Alessandro Negri di Sanfront"

 L'edificio sede della Caserma dei Corazzieri fa parte del complesso di costruzioni monastiche annesse alla Chiesa di Santa Susanna, basilica le cui origini risalgono al VI secolo.

All'attuale configurazione architettonica si è pervenuti attraverso numerose ristrutturazioni avvenute sin dal 1590 per volere di Papa Sisto V, che vi sistemò le Monache di San Bernardo, e vede l'esistenza di due distinti fabbricati, a nord e a sud, rispettivamente a pianta quadrata con cortile interno l'uno e l'altro incorporante la chiesa medesima.
Dal 1870, una parte delle costruzioni passò al demanio statale venendo destinata a caserma, mentre un'altra rimase alle monache ormai presenti da quasi due secoli.
La divisione degli ambienti fu attuata, a detta dei più, con criteri abbastanza irrazionali, così verificandosi "la straordinaria circostanza che sulla stessa galleria stanno da un lato le suore di clausura, dall'altra i Carabinieri Guardie, salvo sempre e naturalmente i debiti diaframmi" (Apolloni Ghetti).
Corazzieri in addestramento all'interno del maneggio coperto
Nella parte rimasta in uso alle monache, le modificazioni sono state pressoché inesistenti e vi si leggono con chiarezza le varie fasi degli interventi dal tempo di Sisto IV a quello di Sisto V e Paolo V, mentre in quella della caserma, per il fatto di essere stata adibita a uso tanto diverso dall'originario, le trasformazioni sono state nel tempo varie, ma tali da non stravolgere il preesistente organismo architettonico.
La caserma dei Corazzieri è titolata al Maggiore Negri di SanFront, Comandante degli squadroni Carabinieri nel glorioso episodio della Carica di Pastrengo.
Si compone, tra l'altro, di una scuderia, di una selleria, di un maneggio coperto e di un laboratorio dove vengono realizzati su misura elmi e corazze.
In occasione di particolari cerimonie, la distanza che separa la caserma dal Quirinale viene coperta dai Corazzieri in formazione montata.

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