Scritto da: Giorgio Cafaro
La Confesercenti analizza le infrastrutture del nostro Paese. L’Italia sta peggiorando su tutto.
Autostrade,
metropolitane, ferrovie e grandi opere: un disastro made in Italy! La
classifica stilata da Confesercenti ci vede perdere 3 posizioni a favore
di Kenya, Bostwana e Uruguay nel settore delle infrastrutture. Siamo
molto indietro rispetto all’Europa che vanta reti ferroviarie non solo
più lunghe ma anche più moderne. Inoltre le opere incompiute pesano
tantissimo sull’economia del nostro Paese.
Non vanno benissimo
neanche i settori legati al trasporto dell’acqua che continua a
registrare inutili sprechi e quello dei rifiuti. Insomma una serie di
dati allarmanti sul nostro Paese che di certo non possono far dormire
sonni tranquilli. La competitività a livello infrastrutturale è troppo
importante e il posto numero 82 nella classifica di cui si parlava prima
deve far riflettere la nostra classe dirigente.
Non è possibile che l’Italia non sia in grado di avere delle infrastrutture degne di questo nome! Assurdo!
venerdì 15 novembre 2013
Perche' oggi non scoppia la rivoluzione in Italia
Di Fernando Cannizzaro
Perchè oggi non scoppia la rivoluzione in Italia?
di Fernando Cannizzaro 22-04-2013
Rispondo
alle molte Email dei lettori di questo sito che mi chiedono per quale
motivo in Italia ancora non è scoppiata una rivoluzione stante il fatto
che già da tempo vi siano le condizioni perché questo accada? Fame,
tasse a senso unico sulla classe medio bassa, incapacità totale della
classe politica di venire incontro alle aspettative di un Paese ormai in
balìa di se stesso e corroso dalla demagogia e dalla corruzione.
Per
rispondere alle varie richieste dei lettori cominciamo col porci anche
Noi la stessa domanda. Perché ancora non è scoppiata in Italia una
rivoluzione? Risposta: contro chi? Nell’Italia di 50 anni addietro
quando esisteva un contrasto tra lavoratori e datori di lavori, cioè tra
due soggetti ben individuati veniva risolto nell’ambito dei soggetti
stessi talvolta con l’intermediazione dei Sindacati. Oggi i due soggetti
contrapposti di 50 anni fa non esistono più perché si identificano.
Sopra di loro c’è un altro soggetto, un’altra Entità (come la volete
chiamare ). E chi sarebbe questa Entità, quasi sconosciuta? E’ il
mercato finanziario. Sono i grossi gruppi finanziari, l’alta finanza per
dirla in breve. Abbiamo avuto occasione in vari Ns articoli di parlare
del Club Bilderberg, della Trilaterale, della famiglie di ricchissimi
uomini di affari americani e asiatici che hanno in mano oltre la metà
della ricchezza mondiale e assumono decisioni non attraverso i Governi
ma attraverso le Grandi Banche, attraverso il FMI e l’Organizzazione
mondiale del Commercio. Molti dei Ns uomini politici (Monti, Prodi, e
tanti altri…) fanno o facevano parte di queste organizzazioni che
muovono le fila, quasi nell’ombra, impartendo ordini ai loro
interlocutori per assoggettare gli Stati al loro volere (potere) e
creare ulteriore ricchezza. Viene quindi spontaneo chiedersi che senso
ha parlare di rivoluzione se non si conoscono gli interlocutori verso i
quali dirigere ogni azione atteso che le decisioni importanti vengono
assunte altrove? In ogni caso i Governi assumono decisioni in sintonia
con i Poteri forti ed impediscono l’insorgere di qualsivoglia
rivoluzione. Il potere tende sempre ad auto-conservarsi adottando tutte
le strategie che dispone per tenere assoggettati i cittadini. In che
modo? Per esempio controllando i media e, quindi, le informazioni.
Quanti tromboni avete sentito nelle TV private e non, sui grandi
quotidiani, nei talk- show difendere a spada tratta i loro padroni che
li foraggiano. Ma non solo di questo si serve il Potere per conservarsi.
Purtroppo, usa anche le organizzazioni criminali per commettere reati
(Vedi le varie stragi di Stato: Capaci, rapimento Moro ecc….(Guarda i
video sono significativi ). Il potere non consente ad alcuno di
ribellarsi. Guarda cosa sta accadendo oggi in Italia. Il Paese reale
vuole la libertà dai vecchi schemi della politica collusa (rivoluzione
grillina) . La politica non lo consente. Solo gli allocchi ignorano che
in Italia da anni maggioranza ed opposizione hanno sempre concordato
tutto (Significativo all’uopo è il video di Luciano Violante che
garantiva nel 2003 a Berlusconi le TV). Oggi, pur di non fare votare
Rodotà che rappresentava il candidato voluto dal popolo e dal Web e
proposto attraverso il M5S, la vecchia politica ha rieletto il quasi
centenne Napolitano Giorgio che riproporrà un quadro politico gradito
all’Europa ed alla grande finanza senza tener conto della volontà del
Popolo Italiano. Questa è la situazione attuale. Italiani! Riflettete.
Unitevi al Movimento a 5 stelle e mandate a casa in modo civile (mai con
le armi perché aggiungereste altri “mattoni” sul castello del potere…. )
i politici che non Vi rappresentano.
PENSIERI DI SAN PIO DA PIETRELCINA
(A cura di Padre Gerardo Di Flumeri)
GENNAIO
1. Noi per divina
grazia siamo all'alba di un nuovo anno;
quest'anno, di cui solo Dio sa se vedremo la
fine, deve essere tutto impiegato a riparare per il passato, a proporre
per l'avvenire; e a pari
passo coi buoni propositi vadano le sante
operazioni.
2. Diciamo a noi
stessi con la piena convinzione di dire la verità: anima mia, incomincia
oggi ad operare
il bene, ché nulla hai fatto fin qui. Facciamo
sì che ci muoviamo alla presenza di
Dio. Dio mi vede, ripetiamo spesso a noi stessi,
e nell'atto ch'egli mi vede, mi giudica pure. Facciamo sì che
egli non veda in noi se non sempre il solo bene.
3. Chi ha tempo non
aspetti tempo. Non rimandiamo al domani ciò che oggi possiamo fare. Del
bene di poi
sono riboccanti le fosse...; e poi chi dice a
noi che domani vivremo? Ascoltiamo la voce della nostra coscienza, la
voce del real profeta:
«Oggi se udirete la voce del Signore, non
vogliate otturare il vostro
orecchio». Sorgiamo e tesoreggiamo, ché solo
l'istante che fugge è in nostro dominio. Non frapponiamo tempo fra
istante ed istante, ché questo non è in nostro possesso.
4. Oh quanto è
prezioso il tempo! Beati coloro che se ne
sanno bene approfittare, perché tutti, il giorno
del giudizio, ne dovranno rendere uno strettissimo conto al
supremo Giudice. Oh se tutti arrivassero a
comprendere la preziosità del tempo, certamente ognuno si sforzerebbe di
spenderlo lodevolmente!
5. «Incominciamo oggi,
o fratelli, a fare il bene, ché nulla fin qui abbiamo
fatto». Queste parole che il serafico padre san
Francesco nella sua umiltà applicava a se stesso, rendiamole nostre
all'inizio di questo nuovo anno. Veramente nulla abbiamo fatto fino ad
oggi o, se non altro, ben poco; gli anni si sono susseguiti nel sorgere e
nel tramontare senza che noi ci domandassimo come li avevamo impiegati;
se niente vi era da riparare, da aggiungere, da togliere
nella nostra condotta. Abbiamo vissuto
all'impensata, come se un giorno l'eterno giudice non dovesse chiamarci a
sé e chiederci conto del nostro operato, del come abbiamo speso il
nostro tempo.
Eppure di ogni minuto dovremo rendere strettissimo conto, di ogni movimento della grazia, di ogni santa ispirazione, di ogni occasione che ci si presentava di fare il bene. La più lieve trasgressione della legge santa di Dio sarà presa in considerazione!
Eppure di ogni minuto dovremo rendere strettissimo conto, di ogni movimento della grazia, di ogni santa ispirazione, di ogni occasione che ci si presentava di fare il bene. La più lieve trasgressione della legge santa di Dio sarà presa in considerazione!
6. L'amore non soffre
dilazione ed i magi appena giunti non risparmiano fatiche per far
conoscere ed amare Colui che con l'influsso della grazia aveva
conquistato i loro cuori, ferendoli di quella carità che ama spandersi,
perché il cuore nella sua piccola mole non può contenere ed ama
comunicare ciò che lo riempie.
7. Bisogna sempre tenere salde queste due virtù, la
dolcezza col prossimo e la santa umiltà con Dio.
8. La bestemmia è la via più sicura per andare all'inferno.
9. Una volta mostrai
al Padre un bellissimo ramo di biancospino fiorito e mostrando al
Padre i bei fiori bianchissimi esclamai: «Quanto
son belli!...». «Sì, disse il Padre, ma più dei fiori son belli i
frutti». E mi fece capire che più dei santi
desideri sono belle le opere.
10. Non vi spaventino le molte insidie di questa bestia infernale: Gesù, che è sempre con voi e che
combatterà con voi e per voi, non permetterà giammai che voi possiate venire contraffatta e vinta.
11. Non ti arrestare nella ricerca della verità, nell'acquisto del sommo Bene. Sii docile agli impulsi della grazia,
assecondando le sue ispirazioni e le sue attrattive. Non ti arrossire di Cristo e della sua dottrina.
12. Quando l'anima geme e teme di offendere Dio, non l'offende ed è lontanissima dal far peccato.
13. L'essere tentato è segno che l'anima è bene accetta al Signore.
14. Non vi abbandonate mai a voi stessa. Ogni fiducia ponetela in Dio solo.
15. Sento sempre piu
il grande bisogno di abbandonarmi con più fiducia alla divina
misericordia e riporre in Dio solo l'unica mia speranza.
16. Terribile è la giustizia di Dio. Ma non scordiamo che anche la sua misericordia è infinita.
17. Cerchiamo di servire il Signore con tutto il cuore e con tutta la volontà.
Ci darà sempre più di quanto meritiamo.
Ci darà sempre più di quanto meritiamo.
18. Dai soltanto a Dio la lode e non agli uomini, onora il Creatore e non la creatura.
Durante la tua esistenza sappi tu sostenere le amarezze per poter partecipare alle sofferenze di Cristo.
Durante la tua esistenza sappi tu sostenere le amarezze per poter partecipare alle sofferenze di Cristo.
19. Solo un generale sa quando e come adoperare un suo soldato. Aspetta; giungerà anche il tuo turno.
20. Staccati dal mondo. Ascoltami: una persona si annega in alto mare, una si affoga in un
bicchier d'acqua. Che differenza trovi tra questi due; non sono egualmente morti?
21. Pensa sempre che Dio vede tutto!
22. Nella vita
spirituale più si corre e meno si sente fatica; anzi, la pace, preludio
all'eterno gaudio, s'impossesserà di noi e saremo felici e forti a
misura che vivendo in questo studio, faremo vivere
Gesù in noi, mortificando noi stessi.
23. Non veniamo mai
meno ai disegni della divina provvidenza, che, miscens gaudia fletibus,
alternando nella vita dell'individuo e delle nazioni le gioie e le
lacrime, li conduce al conseguimento del nostro ultimo fine.
Guardiamo, dietro la mano dell'uomo che così si
manifesta, la mano di Dio che si occulta.
24. Se vogliamo
raccogliere è necessario non tanto il seminare, quanto spargere il seme
in un buon campo, e quando questo seme diventerà pianta, ci stia molto a
cuore di vegliare a che la zizzania non soffochi le tenere pianticelle.
25. In tutti gli umani eventi imparate a riconoscere e ad adorare la divina volontà.
26. Bisogna sempre
andare avanti e mai indietreggiare nella vita spirituale; sennò succede
come alla barca, la quale se invece di avanzare si ferma, il vento la
rimanda indietro.
27. Ricordati che una madre insegna sui primi tempi al proprio bambino a camminare sostenendolo, ma questi però
in seguito deve camminare da sé; tu quindi devi ragionare con la tua testa.
28. «Finché hai paura non peccherai».
«Sarà, padre, ma soffro tanto».
«Sicuro che si soffre, però bisogna confidare, vi è il timore di Dio e il timore di Giuda.
La troppa paura ci fa operare senza l'amore, e la troppa confidenza non ci fa considerare e temere il pericolo che dobbiamo superare.
L'una deve dare la mano all'altra e andare insieme come due sorelle. Così bisogna sempre fare, poiché se ci accorgiamo di aver paura o di temere troppo dobbiamo allora ricorrere alla confidenza, se confidiamo eccessivamente, dobbiamo invece avere un po' di timore, perché l'amore tende all'oggetto amato, ma nell'avanzare è cieco, non vede, ma la santa paura lo illumina».
«Sarà, padre, ma soffro tanto».
«Sicuro che si soffre, però bisogna confidare, vi è il timore di Dio e il timore di Giuda.
La troppa paura ci fa operare senza l'amore, e la troppa confidenza non ci fa considerare e temere il pericolo che dobbiamo superare.
L'una deve dare la mano all'altra e andare insieme come due sorelle. Così bisogna sempre fare, poiché se ci accorgiamo di aver paura o di temere troppo dobbiamo allora ricorrere alla confidenza, se confidiamo eccessivamente, dobbiamo invece avere un po' di timore, perché l'amore tende all'oggetto amato, ma nell'avanzare è cieco, non vede, ma la santa paura lo illumina».
29. Non si perviene a salvezza senza attraversare il burrascoso mare, sempre minacciante rovina. Il Calvario è il monte dei santi;
ma di là si passa ad un altro monte, che denominasi Tabor.
30. Io non altro
desidero se non che o morire o amare Dio: o la morte, o l'amore; giacché
la vita senza quest'amore è peggiore della morte:
per me sarebbe piu insostenibile di quella che
l'è presentemente.
31. Non debbo poi far
passare il primo mese dell'anno senza portare alla tua anima, o mia
carissima
figliuola, il saluto della mia ed assicurarti
sempre più dell'affetto che il mio cuore nutre
per il tuo, al quale non cesso mai di desiderare
ogni sorta di benedizione e di felicità spirituale. Ma, mia buona
figliuola, cotesto tuo povero cuore io te lo
raccomando vivamente: abbi cura di renderlo di giorno in giorno grato
sempre più al nostro dolcissimo Salvatore, e fare in modo che il
presente anno sia più fertile di quello scorso in buone opere,
giacché a misura che gli anni scorrono e che
l'eternità
si appressa, bisogna raddoppiare il coraggio ed
innalzare il nostro spirito a Dio, servendolo con maggior diligenza in
tutto ciò che la nostra vocazione e professione cristiana ci obbliga.
FEBBRAIO
1. La preghiera è
l'effusione del nostro cuore in quello di
Dio... Quando essa è fatta bene, commuove il
Cuore divino e lo invita sempre più ad esaudirci. Cerchiamo di effondere
tutto l'animo nostro quando ci mettiamo a pregare Iddio. Egli rimane
avvinto
dalle nostre preghiere per poterci venire in
aiuto.
2. Voglio essere soltanto un povero frate che prega...
Dio vede le macchie anche negli angeli, figuriamoci in me!
3. Prega e spera; non agitarti. L'agitazione non giova a nulla. Iddio è misericordioso e ascolterà la tua preghiera.
4. La preghiera è la
migliore arma che abbiamo; è una chiave che apre il cuore di
Dio. Devi parlare a Gesù anche col cuore, oltre
che col labbro; anzi, in certi contingenti, devi parlargli soltanto col
cuore.
5. Mediante lo studio dei libri si cerca Dio, con la meditazione lo si trova.
6. Siate assidui nella
preghiera e nella meditazione. Voi già mi avete detto di aver
incominciato.
Oh, Dio che questa è grande consolazione per un
padre che vi ama al pari dell'anima propria! Continuate a
progredir sempre nel santo esercizio dell'amore
verso Iddio. Filate ogni giorno qualche poco: sia di notte, alla fioca
luce della lampada e tra le impotenze e la sterilità dello spirito; sia
di giorno, nel gaudio e nell'abbagliante illuminazione dell'anima.
7. Se puoi parlare al
Signore nell'orazione, parlagli, lodalo; se non puoi parlare per essere
rozza, non ti dispiacere, nelle vie del Signore, fermati in camera a
guisa dei cortigiani e fagli riverenza. Egli che vedrà, gradirà la tua
presenza, favorirà il tuo silenzio,
ed in un'altra volta rimarrai consolata quando
egli ti prenderà per mano.
8. Questo modo di
stare alla presenza di
Dio solamente per protestare con la nostra
volontà di riconoscersi per suoi servi, è santissimo, eccellentissimo,
purissimo e di grandissima perfezione.
9. Quando tu ti
troverai appresso
Dio nell'orazione, considera la tua verità;
parlagli se puoi, e se non puoi, fermati, fatti vedere e non ti pigliare
altro fastidio.
10. Le mie preghiere,
delle quali mi fai istanza, non ti mancano mai, perché non mi posso
dimenticare di te che mi costi tanti sacrifici.
Ti ho partorito a Dio nell'estremo dolore del cuore. Confido nella carità che nelle tue preghiere non ti dimentichi di chi porta la croce per tutti.
Ti ho partorito a Dio nell'estremo dolore del cuore. Confido nella carità che nelle tue preghiere non ti dimentichi di chi porta la croce per tutti.
11. Il miglior conforto è quello che viene dalla preghiera.
12. Salvare le anime, pregando sempre.
13. La preghiera dev'essere insistente, in quanto l'insistenza denota la fede.
14. Le preghiere dei santi nel cielo e delle anime giuste in terra sono profumo che non andrà mai perduto.
15. Io non mi
stancherò di pregare Gesù. È vero che le mie preghiere sono degne
piuttosto di castigo che di premio,
perché troppo ho disgustato Gesù con i miei
innumerevoli peccati; ma alla fine Gesù si muoverà a pietà di me.
16. Tutte le preghiere sono buone, quando queste siano accompagnate dalla retta intenzione e dalla buona volontà.
17. Riflettete ed abbiate sempre innanzi all'occhio della mente la grande umiltà della Madre di Dio e nostra,
la quale, a misura che in lei crescevano i doni celesti, sempre più si sprofondava nell'umiltà.
18. Come le api, che
senza esitare attraversan talvolta le ampie distese dei campi, pur di
raggiungere l'aiuola prediletta, e poi stanche, ma soddisfatte e cariche
di polline, tornano al favo per ivi compiere in feconda opera
silenziosa la sapiente trasformazione del nettare dei fiori in nettare
di vita: così voi, dopo averla raccolta,
tenete ben chiusa nel vostro cuore la parola di
Dio;
tornate all'alveare, cioè meditatela con
attenzione, scanditene gli elementi, ricercatene il significato
profondo. Essa vi apparirà allora nel suo
luminoso splendore, acquisterà la potenza di annientare le vostre
naturali inclinazioni verso la materia, avrà la virtù di trasformarle in
ascensioni pure e sublimi dello spirito, di avvincere sempre più
strettamente il vostro al
Cuore divino del vostro Signore.
19. L'anima cristiana non fa passare mai giorno senza meditare la passione di Gesù Cristo.
20. Affinché
l'imitazione si dia, è necessaria la quotidiana meditazione e l'assidua
riflessione sulla vita di Gesù; dal meditare e dal riflettere nasce la
stima dei suoi atti, e dalla stima il desiderio ed il conforto
dell'imitazione.
21. Abbi pazienza nel
perseverare in questo santo esercizio del meditare e contentati di
cominciare a piccoli passi, finché abbi gambe per correre, e meglio ali
per volare; contentati di fare l'ubbidienza, la quale non è mai una
piccola cosa per un'anima, la quale ha scelto Dio per sua porzione e
rassegnati di essere per ora una piccola ape di nido che ben presto
diventerà una grande ape abile a fabbricare il
miele.
Umiliati sempre ed amorosamente davanti a Dio e agli uomini, perché Dio parla veramente a chi tiene il suo cuore umile dinanzi a Lui.
Umiliati sempre ed amorosamente davanti a Dio e agli uomini, perché Dio parla veramente a chi tiene il suo cuore umile dinanzi a Lui.
22. Non posso, poi,
affatto credere e quindi dispensarti dal meditare solo perché a te
sembra di non ricavarne nulla. Il sacro dono dell'orazione, mia buona
figliuola, sta posto nella mano destra del
Salvatore, ed a misura che tu sarai vuota di te stessa, cioè dell'amore
del corpo e della tua propria volontà, e che ti andrai ben radicando
nella santa umiltà, il Signore lo andrà comunicando al tuo cuore.
23. La ragione vera per cui non sempre riesci a far bene le tue meditazioni, io la
rinvengo in questo e non mi sbaglio.
Tu ti accosti a meditare con una certa specie di alterazione, congiunta con una grande ansietà, di trovare qualche oggetto che possa far rimanere contento e consolato il tuo spirito; e questo basta per far che tu non trovi mai quel che cerchi e non posi la tua mente nella verità che mediti.
Figlia mia, sappi che quando uno cerca con gran fretta ed avidità una cosa perduta, la toccherà con le mani, la vedrà con gli occhi cento volte, e non se ne accorgerà mai.
Da questa vana ed inutile ansietà non ti può derivare altro che una grande stanchezza di spirito ed impossibilità di mente, di fermarsi sull'oggetto che tiene presente; e da questo, poi, come da sua propria causa, una certa freddezza e stupidità dell'anima specificatamente nella parte affettiva.
Non conosco altro rimedio al riguardo all'infuori di questo: uscire da questa ansietà, perché essa è uno dei maggiori traditori che la vera virtù e la soda devozione possa mai avere; finge di riscaldarsi al ben operare, ma non lo fa se non per raffreddarsi e ci fa correre per farci inciampare.
Tu ti accosti a meditare con una certa specie di alterazione, congiunta con una grande ansietà, di trovare qualche oggetto che possa far rimanere contento e consolato il tuo spirito; e questo basta per far che tu non trovi mai quel che cerchi e non posi la tua mente nella verità che mediti.
Figlia mia, sappi che quando uno cerca con gran fretta ed avidità una cosa perduta, la toccherà con le mani, la vedrà con gli occhi cento volte, e non se ne accorgerà mai.
Da questa vana ed inutile ansietà non ti può derivare altro che una grande stanchezza di spirito ed impossibilità di mente, di fermarsi sull'oggetto che tiene presente; e da questo, poi, come da sua propria causa, una certa freddezza e stupidità dell'anima specificatamente nella parte affettiva.
Non conosco altro rimedio al riguardo all'infuori di questo: uscire da questa ansietà, perché essa è uno dei maggiori traditori che la vera virtù e la soda devozione possa mai avere; finge di riscaldarsi al ben operare, ma non lo fa se non per raffreddarsi e ci fa correre per farci inciampare.
24. Chi non medita può
fare come colui che non si specchia mai, e che quindi non si cura di
uscire ordinato, poiché può essere imbrattato senza saperlo.
La persona che medita e rivolge il suo pensiero a Dio, che è lo specchio della sua anima, cerca di conoscere i suoi difetti, tenta di correggerli, si modera negli impulsi, e rimette la sua coscienza a posto.
La persona che medita e rivolge il suo pensiero a Dio, che è lo specchio della sua anima, cerca di conoscere i suoi difetti, tenta di correggerli, si modera negli impulsi, e rimette la sua coscienza a posto.
25. Non so poi affatto
compatirti né perdonarti quel tuo modo di tralasciare con facilità la
comunione nonché la santa meditazione. Ricordati, figlia mia, che non si
perviene a salute se non per la preghiera; che non si vince la
battaglia se non per la preghiera. A te dunque la scelta.
26. In quanto poi a
ciò che mi dite di sentire quando fate la meditazione, sappiate che
l'artificio è diabolico. Perciò state attenta e siate vigilante. Non
tralasciate la meditazione giammai per questo, altrimenti persuadetevi
che rimarrete sconfitta in seguito su tutta la linea.
27. Tu intanto non ti
affliggere fino al punto di perdere la pace interna. Prega con
perseveranza, con fiducia e con mente calma e serena.
28. Pregate per i
perfidi, pregate per i fervorosi, pregate per il sommo Pontefice, per
tutti i bisogni spirituali e temporali della santa Chiesa, nostra
tenerissima madre; e una preghiera speciale per tutti coloro che
lavorano per la salute delle anime e per la gloria del celeste Padre.
29. Dopo l'amore di
nostro Signore, ti raccomando, o figliuola, quello della Chiesa, sua
Sposa, di questa cara e dolce colomba, che sola può
far le uova e far nascere i colombini e le
colombine dello Sposo.
Ringrazia Dio continuamente di essere figliuola della Chiesa, ad esempio di tante anime che ci hanno preceduto nel felice passaggio.
Abbi gran compassione di tutti i pastori, predicatori e guidatori di anime, e vedi come sono sparsi su tutta la faccia della terra, poiché non vi è al mondo provincia dove non ve ne siano molti. Prega Dio per essi, acciocché salvando loro medesimi, procurino fruttuosamente la salute delle anime.
Ringrazia Dio continuamente di essere figliuola della Chiesa, ad esempio di tante anime che ci hanno preceduto nel felice passaggio.
Abbi gran compassione di tutti i pastori, predicatori e guidatori di anime, e vedi come sono sparsi su tutta la faccia della terra, poiché non vi è al mondo provincia dove non ve ne siano molti. Prega Dio per essi, acciocché salvando loro medesimi, procurino fruttuosamente la salute delle anime.
MARZO
1. Padre, tu ami ciò
che io temo. — Risposta: Io non amo la sofferenza in se stessa; la
chiedo a
Dio, la bramo per i frutti che mi dà: dà gloria a
Dio, mi salva i fratelli di questo esilio, libera le anime
dal fuoco del purgatorio, e che voglio di più?
— Padre, che cos'è la sofferenza? — Risposta: Espiazione.
E per voi che cos'è?
— Il mio pane quotidiano, la mia delizia!
— Padre, che cos'è la sofferenza? — Risposta: Espiazione.
E per voi che cos'è?
— Il mio pane quotidiano, la mia delizia!
2. Non vogliamo persuaderci che la sofferenza è necessaria all'anima nostra; che la croce deve essere il nostro pane quotidiano.
Come il corpo ha bisogno di nutrimento, così l'anima ha bisogno della croce, giorno per giorno, per purificarsi e distaccarsi dalle creature.
Non vogliamo comprendere che Dio non vuole, non può salvarci né santificarci senza la croce e più egli attira a sé un'anima, più la purifica per mezzo della croce.
Come il corpo ha bisogno di nutrimento, così l'anima ha bisogno della croce, giorno per giorno, per purificarsi e distaccarsi dalle creature.
Non vogliamo comprendere che Dio non vuole, non può salvarci né santificarci senza la croce e più egli attira a sé un'anima, più la purifica per mezzo della croce.
3. Su questa terra ognuno ha la sua croce; ma dobbiamo fare in modo
di non essere il cattivo ladrone, bensì il buon ladrone.
4. Il Signore non può darmi un cireneo. Devo fare soltanto la volontà di
Dio e, se piacerò a lui, il resto non conta.
5. Gesù nella vita non
ti chiede di portare con lui la pesante croce, ma un piccolo pezzo
della sua croce; pezzo che si compendia nei dolori umani.
6. In primo luogo
tengo a dirti che Gesù ha bisogno di chi gema con lui per l'umana
empietà, e per questo
ti conduce per le vie dolorose di cui mi tieni
parola nella tua. Ma sia sempre benedetta la sua carità, che sa
mescolare il dolce con l'amaro e convertire in premio eterno le pene
transitorie della vita.
7. Dunque non temere
affatto, ma stimati fortunatissima per essere stata fatta degna e
partecipe ai dolori dell'Uomo-Dio. Non è abbandono, dunque,
cotesto, ma amore e amore grande che Dio ti va
dimostrando. Non è punizione
cotesto stato, ma amore ed amore finissimo.
Benedicine perciò il Signore e rassegnati a bere al calice del
Getsemani.
8. Sono ben compreso,
figliuola mia, che il tuo Calvario ti si fa sempre più doloroso. Ma
pensa che sul Calvario Gesù ha operato la nostra redenzione e sul
Calvario deve compiersi la salvezza delle anime redente.
9. Lo so che soffri molto, ma non sono forse questi i gioielli dello Sposo?
10. Il Signore
talvolta ti fa sentire il peso della croce. Questo peso ti sembra
intollerabile, ma tu lo porti perché il Signore nel suo amore e nella
sua misericordia ti stende la mano e ti dà la forza.
11. Certe dolcezze
interiori sono roba da bambini! Non sono segno di perfezione. Non
dolcezze, dolore ci vuole. Le aridità, la
svogliatezza, l'impotenza, questi sono i segni di un amore vero. Il
dolore è piacevole.
L'esilio è bello, perché si soffre e possiamo
così dare a Dio qualche cosa. Il dono del nostro dolore, delle nostre
sofferenze è una gran cosa, che non possiamo fare in paradiso.
12. Preferirei mille
croci, anzi ogni croce mi sarebbe dolce e leggera, se non avessi questa
prova, di sentirmi cioè sempre nell'incertezza di piacere al Signore
nelle mie operazioni...
È doloroso vivere così...
Mi rassegno, ma la rassegnazione, il mio fiat mi sembra così freddo, vano!... Che mistero! Gesù deve pensarci lui solo.
Mi rassegno, ma la rassegnazione, il mio fiat mi sembra così freddo, vano!... Che mistero! Gesù deve pensarci lui solo.
13. Ama Gesù; amalo tanto; ma per questo, ama di più il sacrificio.
14. Il cuore buono è sempre forte; egli soffre, ma
cela le sue lacrime e si consola sacrificandosi per il prossimo e per Dio.
15. Chi comincia ad amare deve essere pronto a soffrire.
16. Non temere le
avversità perché
esse mettono l'anima ai piedi della croce e la
croce la mette alle porte del cielo, dove troverà colui che è il
trionfatore della morte, che la introdurrà negli eterni gaudi.
17. Se soffri con
rassegnazione al suo volere tu non l'offendi ma
lo ami. E il tuo cuore avrà grande conforto se
pensi che nell'ora del dolore Gesù stesso soffre in te e per te. Egli
non ti ha abbandonato quando fuggivi da
lui; perché dovrebbe abbandonarti ora che nel
martirio dell'anima tua gli dai prove d'amore?
18. Saliamo con
generosità il Calvario per amore di colui che s'immolò per nostro amore e
siamo pazienti, certi di spiccare il volo per il Tabor.
19. Tieniti fortemente
e costantemente a Dio unita, consacrandogli tutti i tuoi affetti, tutti
i tuoi travagli, tutta te stessa, attendendo con pazienza il ritorno
del bel sole,
allorquando piacerà allo sposo visitarti con la
prova delle aridità, delle desolazioni e dei bui di spirito.
20. Sì, io amo la croce, la croce sola; l'amo perché la vedo sempre alle spalle di Gesù.
21. I veri servi di Dio hanno sempre più stimato l'avversità, come più conforme alla strada che percorse il nostro Capo,
il quale operò la nostra salute a mezzo della croce e degli obbrobri.
22. La sorte delle
anime elette è il patire; è la sofferenza sopportata cristianamente
condizione a cui Dio, autore di ogni grazia e di ogni dono conducente a
salute, ha stabilito di darci la gloria.
23. Sii sempre amante
del dolore il quale, oltre ad essere l'opera della divina sapienza, ci
rivela, meglio ancora, l'opera del suo amore.
24. Lasciate pure che
la natura si risenta dinanzi al soffrire, poiché niente vi è in questo
di più naturale all'infuori del peccato;
la vostra volontà, col divino aiuto, sarà sempre
superiore ed il divino amore non verrà mai meno nel vostro spirito, se
non tralasciate la preghiera.
25. Vorrei volare per invitare le creature tutte di amare Gesù, di amare Maria.
26. La vita è un
Calvario; ma conviene salire
allegramente. Le croci sono i monili dello Sposo
ed io ne sono geloso. Le mie sofferenze sono piacevoli. Soffro solo
quando non soffro.
27. Il Dio dei
cristiani è il Dio della metamorfosi; voi gettate nel suo seno il dolore
e ne ritraete la pace; voi gettate la disperazione e vedrete
galleggiare la speranza.
28. Gli angeli di una
cosa sola sono invidiosi di noi: non poter soffrire per Iddio. Soltanto
il dolore permette ad un'anima di dire con certezza: Mio Dio, vedete
bene che io vi amo!
29. La sofferenza dei mali fisici e morali è la più degna offerta che puoi fare a colui che ci ha salvato soffrendo.
30. Godo immensamente
nel sentire che il Signore è sempre prodigo delle sue carezze con la tua
anima. Lo so che soffri, ma la sofferenza non è forse il segno certo
che Dio ti ama? Lo so che soffri, ma non è forse questa sofferenza il
distintivo di ogni anima che ha scelto per sua porzione ed eredità un
Dio ed un Dio
crocifisso? Lo so che il tuo spirito è sempre
avvolto nelle tenebre della prova, ma ti basti, mia buona figliuola, il
sapere che Gesù è con te ed in te.
31. Accetta ogni dolore ed incomprensione che viene dall'Alto. Così ti perfezionerai e ti santificherai.
APRILE
1. Non ci dice forse
lo Spirito Santo che come l'anima si accosta a Dio deve
prepararsi alla tentazione? Su, dunque,
coraggio, mia buona figliuola; combatti da forte e ne avrai il premio
riservato alle anime forti.
2. Bisogna essere
forti per diventare grandi: ecco il nostro dovere. La vita è una lotta
dalla quale non possiamo ritrarci, ma bisogna trionfarvi.
3. Guai a coloro che
non si mantengono onesti! Essi non solo perdono ogni rispetto umano, ma
quanto non possono occupare
nessuna carica civile... Perciò siamo sempre
onesti, scacciando ogni cattivo pensiero dalla nostra mente, e stiamo
col cuore sempre rivolto a Dio,
il quale ci ha creati e posti sulla terra per
conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita e poi goderlo eternamente
nell'altra.
4. So che il Signore
permette questi assalti al demonio perché la sua misericordia vi rende a
sé care e vuole che voi pure
lo rassomigliate nelle angosce del deserto,
dell'orto, della croce; ma vi dovete difendere allontanandolo e
disprezzando le sue maligne insinuazioni in nome di Dio e della santa
ubbidienza.
5. Osserva bene:
sempre che
la tentazione ti dispiacerà, non vi è cosa da
temere. Ma perché ti dispiace ella, se non perché non vorresti sentirla?
Queste tentazioni sì importune vengono dalla malizia del demonio, ma il dispiacere e la sofferenza che ne risentiamo vengono dalla misericordia di Dio, il quale, contro la volontà del nemico nostro, ritrae dalla sua malizia la santa tribolazione, per mezzo della quale egli purifica l'oro che vuol mettere nei suoi tesori.
Dico ancora: le tue tentazioni sono del demonio e dell'inferno, ma le tue pene ed afflizioni son di Dio e del paradiso; le madri sono di Babilonia, ma le figlie sono di Gerusalemme. Disprezza le tentazioni ed abbraccia le tribolazioni.
No, no, mia figliuola, lascia soffiare il vento e non pensare che lo squillo delle foglie sia il rumore delle armi.
Queste tentazioni sì importune vengono dalla malizia del demonio, ma il dispiacere e la sofferenza che ne risentiamo vengono dalla misericordia di Dio, il quale, contro la volontà del nemico nostro, ritrae dalla sua malizia la santa tribolazione, per mezzo della quale egli purifica l'oro che vuol mettere nei suoi tesori.
Dico ancora: le tue tentazioni sono del demonio e dell'inferno, ma le tue pene ed afflizioni son di Dio e del paradiso; le madri sono di Babilonia, ma le figlie sono di Gerusalemme. Disprezza le tentazioni ed abbraccia le tribolazioni.
No, no, mia figliuola, lascia soffiare il vento e non pensare che lo squillo delle foglie sia il rumore delle armi.
6. Non vi sforzate di
vincere le vostre tentazioni perché questo sforzo le fortificherebbe;
disprezzatele e non vi ci trattenete sopra; rappresentate nelle vostre
immaginazioni Gesù Cristo crocifisso tra le vostre braccia e sopra i
vostri petti, e dite baciando più volte il suo
costato: Ecco la mia speranza, ecco la viva
sorgente della mia felicità!
io vi terrò stretto, o mio Gesù, e non vi
lascerò finché non mi abbiate posto in luogo di sicurezza.
7. Finiscila con
queste vane apprensioni. Ricordati che non è il sentimento che
costituisce la colpa ma il consenso a siffatti sentimenti. La sola
volontà libera è capace di bene o di male. Ma quando la volontà geme
sotto la prova del tentatore e non vuole ciò che le viene presentato,
non solo non vi è colpa, ma vi è la virtù.
8. Le tentazioni non
ti sgomentino; sono la prova dell'anima che Dio vuole sperimentare
quando la vede nelle forze necessarie a sostenere il combattimento ed
intessersi con le proprie mani il serto della
gloria.
Finora la tua vita fu d'infante; adesso il Signore vuole trattarti da adulta. E poiché le prove della vita adulta sono molto superiori a quella di chi è infante, ecco perché ti trovi in principio disorganizzata; ma la vita dell'anima acquisterà la sua calma e la tua calma ritornerà, non tarderà. Abbi pazienza ancora un poco; tutto andrà per il tuo meglio.
Finora la tua vita fu d'infante; adesso il Signore vuole trattarti da adulta. E poiché le prove della vita adulta sono molto superiori a quella di chi è infante, ecco perché ti trovi in principio disorganizzata; ma la vita dell'anima acquisterà la sua calma e la tua calma ritornerà, non tarderà. Abbi pazienza ancora un poco; tutto andrà per il tuo meglio.
9. Le tentazioni
contro la fede e la purità è merce offerta dal nemico, ma non temerlo se
non con il disprezzo. Finché egli strepita è segno che non ancora si è
impossessato della volontà.
Tu non ti disturbare per ciò che vai sperimentando da parte di quest'angelo ribelle; la volonta sia sempre contraria alle sue suggestioni, e vivi tranquilla, ché non vi è colpa, ma bensì vi è il compiacimento di Dio ed il guadagno per l'anima tua.
Tu non ti disturbare per ciò che vai sperimentando da parte di quest'angelo ribelle; la volonta sia sempre contraria alle sue suggestioni, e vivi tranquilla, ché non vi è colpa, ma bensì vi è il compiacimento di Dio ed il guadagno per l'anima tua.
10. A lui devi far
ricorso negli assalti del nemico, in lui devi sperare e da lui ti devi
aspettare ogni bene. Non ti
fermare volontariamente su ciò che il nemico ti
presenta. Ricordati che vince chi fugge; e tu devi ai primi
movimenti di avversione contro di quelle persone
ritrarne il pensiero e far ricorso a Dio. Davanti a lui piega il tuo
ginocchio e con umiltà grandissima ripeti questa breve preghiera:
«Abbi misericordia di me, che sono una povera
inferma». Di poi alzati e con santa indifferenza prosegui le tue
faccende.
11. Tieni per fermo
che quanto più crescono gli
assalti del nemico, tanto più Dio è vicino
all'anima. Pensa e compenetrati bene di questa grande e confortante
verità.
12. Fatti animo e non
temere le fosche ire di Lucifero. Rammentati per sempre di questo: che è
buon segno allorché il nemico strepita e ruggisce all'intorno della tua
volontà, poiché questo dimostra che egli non è al di dentro.
Coraggio, mia dilettissima figliuola! Proferisco questa parola con un grande sentimento ed, in Gesù, coraggio, dico: non bisogna temere, mentre che possiamo dire con risoluzione, sebbene senza sentimento: Viva Gesù!
Coraggio, mia dilettissima figliuola! Proferisco questa parola con un grande sentimento ed, in Gesù, coraggio, dico: non bisogna temere, mentre che possiamo dire con risoluzione, sebbene senza sentimento: Viva Gesù!
13. Tieni per fermo che quanto più un'anima è a Dio gradita, tanto più dovrà essere provata. Perciò coraggio ed avanti sempre.
14. Comprendo che le
tentazioni sembrano piuttosto macchiare che purificare lo spirito, ma
sentiamo
qual è il linguaggio dei santi, e a tal
proposito vi basti sapere, fra tanti, quello che dice
san Francesco di Sales: che le tentazioni sono
come il sapone, il quale diffuso sui panni sembra imbrattarli ed in
verità li purifica.
15. Confidenza torno
ad inculcarvi sempre; nulla può temere un'anima che confida nel suo
Signore ed in lui pone la propria speranza.
Il nemico della nostra salute è pur anche sempre
intorno a noi per strapparci dal nostro cuore l'ancora che deve
condurci a salvezza, voglio dire la confidenza in Dio nostro Padre;
teniamo stretta, stretta quest'ancora, non
permettiamo giammai che ci abbandoni un solo istante, altrimenti tutto
sarebbe perduto.
16. Oh, che felicità nelle battaglie spirituali! Basta voler sapere sempre combattere per uscirne certamente vittorioso.
17. Stai attenta a non scoraggiarti
mai nel vederti circondata da infermità spirituale.
Se Iddio ti lascia cadere in qualche debolezza, non è per abbandonarti, ma solo per stabilirti in umiltà e renderti più attenta per l'avvenire.
Se Iddio ti lascia cadere in qualche debolezza, non è per abbandonarti, ma solo per stabilirti in umiltà e renderti più attenta per l'avvenire.
18. Camminate con semplicità nella via del Signore e non tormentate il vostro spirito.
Bisogna che odiate i vostri difetti, ma con odio tranquillo e non già fastidioso ed inquieto.
Bisogna che odiate i vostri difetti, ma con odio tranquillo e non già fastidioso ed inquieto.
19. La confessione,
che è lavacro dell'anima, bisogna farla il più tardi ogni otto giorni;
io non mi sento tenere le anime lontane dalla confessione più di otto
giorni.
20. Il demonio ha un'unica porta per entrare nell'animo nostro: la volontà; delle porte segrete non ve ne sono.
Nessun peccato è tale, se non è stato commesso con la volontà. Quando non c'entra la volontà, non c'entra il peccato, ma debolezza umana.
Nessun peccato è tale, se non è stato commesso con la volontà. Quando non c'entra la volontà, non c'entra il peccato, ma debolezza umana.
21. Il demonio è come un cane rabbioso alla catena; oltre il limite della catena egli non può azzannare alcuno.
E tu allora stattene lontano. Se ti avvicini troppo, ti fai prendere.
E tu allora stattene lontano. Se ti avvicini troppo, ti fai prendere.
22. Non abbandonate
l'anima vostra alla tentazione, dice lo Spirito Santo, poiché la gioia
del cuore è la vita dell'anima, è un tesoro inesauribile di santità;
mentre la tristezza è la morte lenta dell'anima e non è utile a nulla.
23. Il nemico nostro,
congiurato ai nostri danni, si fa forte con i deboli, ma con chi
l'affronta con l'arma in pugno diventa un vigliacco.
24. Se riuscite a vincere la tentazione, questa fa l'effetto che la liscivia fa sulla biancheria sudicia.
25. Subirei infinite volte la morte, innanzi di offendere il Signore ad occhi aperti.
26. Col pensiero e
nella confessione non si deve tornare
sulle colpe accusate nelle confessioni
precedenti. Per la nostra
contrizione Gesù le ha perdonate al tribunale di
penitenza. Là egli si è trovato dinanzi a noi e alle nostre miserie
come un creditore di fronte a un debitore insolvibile. Con un gesto
d'infinita generosità ha lacerato, ha distrutto
le cambiali da noi sottoscritte peccando, e che non avremmo certo potuto
pagare senza il soccorso della
sua clemenza divina. Tornare su quelle colpe,
volerle riesumare soltanto
per averne ancora il perdono, soltanto per il
dubbio che non siano state realmente e largamente rimesse, non sarebbe
forse da considerare come un atto di diffidenza verso la bontà della
quale aveva dato prova, lacerando egli stesso ogni titolo del debito da
noi contratto col peccare?... Torni, se ciò può
esser motivo di conforto alle anime nostre,
torni pure il pensiero alle offese arrecate alla giustizia, alla
sapienza,
all'infinita misericordia di Dio: ma solo per
piangere su di esse le lacrime redentrici del pentimento e dell'amore.
27. Nel tumultuar
delle passioni e delle avverse vicende ci sorregga la cara speranza
della sua inesauribile misericordia: corriamo fidenti al tribunale di
penitenza, ove egli con ansia di padre in ogni istante ci attende; e,
pur consapevoli della nostra insolvibilità dinanzi a lui, non dubitiamo
del perdono solennemente pronunziato sui nostri errori.
Poniamo su di essi, come c'è l'ha posta il
Signore, una pietra sepolcrale!
28. Le tenebre che a
volte circondano il cielo delle anime vostre sono luce: per esse voi vi
credete nel buio, ed avete l'impressione di trovarvi nel mezzo
di un roveto ardente. Infatti quando il roveto
brucia, l'aria intorno si riempie di nembo e lo spirito smarrito teme di
non vedere, di non comprendere più nulla. Ma è allora che Iddio parla
ed è presente all'anima: che ode, intende, ama e trema.
Non aspettate dunque il Tabor per vedere Iddio quando già lo contemplaste sul Sinai!
Non aspettate dunque il Tabor per vedere Iddio quando già lo contemplaste sul Sinai!
29. Cammina
allegramente e con un cuore sincero ed aperto più che puoi, e quando non
si possa mantenere sempre questa santa allegrezza,
almeno non ti perdere mai di coraggio e di
confidenza in Dio.
30. Le prove a cui il
Signore vi sottopone e vi sottoporrà sono tutti contrassegni della
divina dilezione e gemme per l'anima. Passerà, mie care, l'inverno e
verrà l'interminabile primavera tanto più ricca di bellezze, quanto
furono più dure le tempeste.
MAGGIO
1. Quando si passa dinanzi a un'immagine della Madonna bisogna dire:
«Ti saluto, o Maria.
Saluta Gesù
da parte mia».
«Ti saluto, o Maria.
Saluta Gesù
da parte mia».
2. Senti, Mammina, io
ti voglio bene più di tutte le creature della terra e del cielo... dopo
Gesù, s'intende... ma ti voglio bene.
3. Mammina bella,
Mammina cara, sì sei bella. Se non ci fosse la fede, gli uomini ti
direbbero dea. Gli occhi tuoi sono più risplendenti del sole; sei
bella Mammina, me ne glorio, ti amo, deh!
aiutami.
4. Maria sia la
stella, che vi rischiari il sentiero, vi mostri la via sicura per andare
al celeste Padre; essa sia quale ancora, a cui dovete sempre più
strettamente unirvi nel tempo della prova.
5. Maria sia tutta la ragione della tua esistenza e ti guidi a porto sicuro
dell'eterna salute. Essa ti sia di dolce modello ed ispiratrice nella virtù della santa umiltà.
6. Se Gesù si manifesta, ringraziatelo; e se si occulta, ringraziatelo
pure: tutto è scherzo d'amore.
La Vergine clemente e pia continui ad ottenervi dall'ineffabile bontà del Signore la forza di sostenere sino alla fine tante prove di carità che vi dona. Io mi auguro che arriverete a spirare con Gesù sulla Croce; e possiate in lui dolcemente esclamare: «Consummatum est».
La Vergine clemente e pia continui ad ottenervi dall'ineffabile bontà del Signore la forza di sostenere sino alla fine tante prove di carità che vi dona. Io mi auguro che arriverete a spirare con Gesù sulla Croce; e possiate in lui dolcemente esclamare: «Consummatum est».
7. O Maria, mamma
dolcissima dei sacerdoti, mediatrice e dispensatrice di tutte le grazie,
dal profondo del mio cuore ti prego, ti supplico e ti scongiuro a
ringraziare oggi, domani, sempre, Gesù il frutto benedetto del tuo seno.
8. L'umanità vuole la
sua parte. Anche Maria, la
Madre di Gesù, sapeva che attraverso la morte di
lui si operava la redenzione del genere umano, eppure ella stessa ha
pianto e sofferto, e quanto sofferto.
9. Maria ti converta in gioia tutti i dolori della vita.
10. Non siate talmente
dediti all'attività di Marta da dimenticare il silenzio o l'abbandono
di Maria. La Vergine, che sì bene concilia l'uno e l'altro ufficio, vi
sia di dolce modello e d'ispirazione.
11. Maria infiori e profumi la tua anima di sempre nuove virtù e ponga la sua mano materna sul tuo capo.
Tieniti sempre più stretta alla Mamma celeste, perché essa è il mare attraverso cui si raggiungono i lidi degli splendori eterni nel regno dell'aurora.
Tieniti sempre più stretta alla Mamma celeste, perché essa è il mare attraverso cui si raggiungono i lidi degli splendori eterni nel regno dell'aurora.
12. Rammentati di ciò
che avveniva nel cuore della nostra celeste Madre appiè della croce.
Ella per l'esuberanza del dolore rimase
impietrita dinanzi al Figlio crocifisso, ma non puoi dire che ne fosse
abbandonata. Anzi quando meglio l'amò di allora che soffriva e non
poteva neppur piangere?
13. Non allontanarti dall'altare senza versare
lacrime di dolore e di amore per Gesù, crocifisso per la tua eterna salute.
La Vergine Addolorata ti terrà compagnia e ti sarà di dolce ispirazione.
La Vergine Addolorata ti terrà compagnia e ti sarà di dolce ispirazione.
14. Figliuolo, tu non
sai cosa produce
l'obbedienza. Ecco: per un sì, per un solo sì,
fiat secundum verbum tuum, per fare la volontà di Dio, Maria divenne
madre
dell'Altissimo, professandosi sua ancella, ma
conservando la verginità che tanto a Dio ed a lei era cara.
Per quel sì, pronunziato da Maria santissima, il mondo ottenne la salvezza, l'umanità fu redenta.
Facciamo anche noi sempre la volontà di Dio e diciamo al Signore sempre sì.
Per quel sì, pronunziato da Maria santissima, il mondo ottenne la salvezza, l'umanità fu redenta.
Facciamo anche noi sempre la volontà di Dio e diciamo al Signore sempre sì.
15. Anche noi
rigenerati nel
santo battesimo corrispondiamo alla grazia della
nostra vocazione ad imitazione dell'Immacolata nostra Madre,
applicandoci incessantemente nella cognizione di Dio per sempre meglio
conoscerlo, servirlo ed amarlo.
16. Madre mia,
profondi in me quell'amore che ardeva nel tuo cuore per lui, in me che,
ricoperto di miserie, ammiro in te il mistero del tuo immacolato
concepimento, e che ardentemente bramo che per esso tu mi renda puro il
cuore per amare il mio e tuo Dio, pura la mente per assorgere a lui e
contemplarlo, adorarlo e servirlo in spirito e verità, puro il corpo
affinché sia un suo tabernacolo meno indegno di possederlo quando si
degnerà venire in me nella santa comunione.
17. Padre, oggi è
l'Addolorata: ditemi una parola. Risposta: La Vergine Addolorata ci
vuole bene, ci ha partoriti nel dolore e nell'amore.
L'Addolorata non si diparta mai dalla tua mente ed i suoi dolori ti siano stampati sopra il cuore; lo accenda di amore per lei e per il suo Figliuolo.
L'Addolorata non si diparta mai dalla tua mente ed i suoi dolori ti siano stampati sopra il cuore; lo accenda di amore per lei e per il suo Figliuolo.
18. Vorrei avere una
voce sì forte per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la
Madonna.
Ma poiché ciò non è in mio potere, ho pregato, e
pregherò il mio angiolino a compiere per me questo ufficio.
19. Dopo l'ascensione di Gesù Cristo al cielo, Maria ardeva continuamente del più vivo desiderio di riunirsi a lui. Senza del suo
divin Figliuolo, a lei sembrava di trovarsi nel più duro esilio.
Quegli anni in cui dovette stare divisa da lui, furono per lei il più lento e penoso martirio, martirio d'amore che la consumava lentamente.
Quegli anni in cui dovette stare divisa da lui, furono per lei il più lento e penoso martirio, martirio d'amore che la consumava lentamente.
20. Gesù, che regnava
in cielo con l'umanità santissima che aveva preso dalle viscere della
Vergine, volle pure che la Madre sua non solo con l'anima, ma bene anche
col corpo si
riunisse a lui e dividesse appieno la sua
gloria.
E ciò era ben giusto e doveroso. Quel corpo che neppure un istante era stato schiavo del demonio e del peccato, non lo doveva essere neppure nella corruzione.
E ciò era ben giusto e doveroso. Quel corpo che neppure un istante era stato schiavo del demonio e del peccato, non lo doveva essere neppure nella corruzione.
21. Procura di
conformarti sempre ed in
tutto alla volontà di Dio in ogni evento, e non
temere. Questa conformità è la via sicura per arrivare al cielo.
22. Padre, insegnatemi una scorciatoia per arrivare a Dio.
— La scorciatoia è la Vergine.
— La scorciatoia è la Vergine.
23. Padre, dicendo il Rosario devo stare attenta all'Ave o al mistero?
— All'Ave, salutare la Madonna nel mistero che contempli.
L'attenzione deve essere posta all'Ave, al saluto che rivolgi alla Vergine nel mistero che contempli. In tutti i misteri Ella era presente, a tutti partecipò con l'amore e il dolore.
— All'Ave, salutare la Madonna nel mistero che contempli.
L'attenzione deve essere posta all'Ave, al saluto che rivolgi alla Vergine nel mistero che contempli. In tutti i misteri Ella era presente, a tutti partecipò con l'amore e il dolore.
24. Portala sempre con te (la corona del Rosario). Recita ogni giorno almeno cinque poste.
25. Portala sempre in
tasca; nei momenti di bisogno, stringila in mano, e quando mandi a
lavare il vestito, dimentica pure di togliere il portafogli, ma non
dimenticare la corona!
26. Fai la penitenza
di pensare con dolore alle offese fatte a Dio; la penitenza di essere
costante nel bene; la penitenza di combattere i tuoi difetti.
27. La scienza, figlio mio, per quanto grande, è sempre una povera cosa; è
meno che nulla a paragone del formidabile mistero della divinità.
Altre vie devi tenere. Monda il tuo cuore da ogni passione terrena, umiliati nella polvere e prega! Così troverai sicuramente Dio, il quale ti darà la serenità e la pace in questa vita e l'eterna beatitudine in quell'altra.
Altre vie devi tenere. Monda il tuo cuore da ogni passione terrena, umiliati nella polvere e prega! Così troverai sicuramente Dio, il quale ti darà la serenità e la pace in questa vita e l'eterna beatitudine in quell'altra.
28. Hai visto un campo di grano in piena maturazione?
Potrai osservare che certe spighe sono alte e rigogliose; altre, invece, sono piegate a terra.
Prova a prendere le alte, le più vanitose, vedrai che queste sono vuote; se, invece,
prendi le più basse, le più umili, queste sono cariche di chicchi.
Da ciò potrai dedurre che la vanità è vuota.
29. Facciamoci santi, così dopo essere stati insieme sulla terra, staremo sempre insieme in paradiso.
30. Oh Dio! Fatti
sempre più sentire al povero mio cuore e compi in me l'opera da te
incominciata. Sento intimamente una voce che assiduamente mi dice:
Santificati e
santifica. Ebbene, mia carissima, io ciò voglio,
ma non so da dove incominciare. Aiutami tu pure; so che Gesù ti vuole
tanto bene e lo meriti. Dunque parlagli
per me, che mi faccia la grazia di essere un
figlio meno indegno di
san Francesco, che possa essere di esempio ai
miei confratelli in modo che il fervore continui sempre e si accresca
sempre più in me, da far di me un perfetto cappuccino.
31. Sii dunque sempre
fedele a Dio nell'osservanza delle promesse fattegli e non ti curare dei
motteggi degli insipienti. Sappi che i santi si sono sempre scherniti
del mondo e dei mondani e si sono messi sotto i piedi il mondo e le sue
massime.
GIUGNO
1. Il Cuore di Gesù sia il centro di tutte le tue ispirazioni.
2. Guardiamo con
sentimento di commossa riconoscenza a quel sublime mistero che
potentemente attrae il
Cuore di Gesù verso la sua creatura; guardiamo
alla grande degnazione con cui assunse le nostre medesime carni per
vivere in mezzo a noi la misera vita della terra; raccogliamo le forze
tutte dell'intelletto per considerare degnamente il tenace fervore e la
durezza del suo apostolato, per rievocare gli orrori della sua passione e
del suo martirio, per adorare il sangue
suo... regalmente offerto fino all'ultima stilla
per la redenzione del genere umano: e poi con umile fede, con lo stesso
ardente amore
ond'egli circonfonde e persegue le anime nostre,
pieghiamo al suo piede la nostra fronte impura.
3. Gesù, tu vieni
sempre in me. Con quale cibo ti devo alimentare?... Con l'amore! Ma il
mio amore è fallace. Gesù, ti voglio bene assai. Supplisci al mio amore.
4. Io non cesso
d'implorarvi da Gesù le benedizioni, e pregare il Signore di
trasfigurarvi
interamente in lui. O figliuole mie!, quanto è
bello il suo volto e dolci i suoi occhi, e quanto
buona cosa è lo stare accanto a lui sul monte
della sua gloria! Ivi dobbiamo collocare i nostri desideri tutti e le
nostre affezioni. Noi siamo, contro ogni nostro merito, sui gradini del
Tabor, avendo ferma risoluzione di ben servire ed amare la sua divina
bontà.
5. Ricordiamoci che il
Cuore di Gesù ci ha chiamati non solo per la nostra santificazione, ma
anche per quella delle altre anime. Egli
vuol essere aiutato nella salvezza delle anime.
6. Che altro ti dirò?
La grazia e pace dello Spirito Santo sia sempre nel mezzo del tuo cuore.
Metti questo cuore nel costato aperto del Salvatore ed uniscilo a
questo re dei nostri cuori, che in essi sta come in suo trono reale per
ricevere l'omaggio e l'obbedienza di tutti gli altri cuori, tenendo così
la porta aperta, acciocché ciascuno possa accostarsi per
aver sempre ed a qualunque ora udienza; e quando
il tuo gli parlerà, non ti dimenticare, mia carissima figliuola, di
fargli parlare anche in favor del mio, acciocché la sua divina e
cordiale maestà lo renda buono, ubbidiente, fedele e meno meschino di
quello che è.
7. Non ti
meraviglierai affatto delle tue
debolezze ma, riconoscendoti per quella che sei,
ti arrossirai della tua infedeltà a Dio ed in lui confiderai,
abbandonandoti tranquillamente sulle braccia del celeste Padre, come un
bambino su quelle della propria madre.
8. Nelle tentazioni
combatti da forte con le anime forti e combatti assieme col supremo
duce; nelle cadute non te ne stare lì prostrata di spirito e di corpo;
umiliati molto, ma senza perderti d'animo;
abbassati, senza degradarti; lava le tue
imperfezioni e le tue cadute con sincere lacrime di contrizione, senza
mancare di fiducia nella divina bontà, che rimarrà sempre più grande
della tua ingratitudine;
proponi di emendarti, senza presumere di te
stessa, ma la tua fortezza deve essere riposta in Dio solo; confessa
sinceramente, in ultimo, che se Dio non fosse la tua corazza ed il tuo
scudo, tu saresti incautamente trafitta da ogni specie di peccato.
9. Amiamo Gesù per la
sua grandezza divina, per la sua potenza nel cielo e sulla terra, per i
suoi meriti infiniti, ma anche e soprattutto per ragioni di gratitudine.
Se egli fosse stato con noi meno buono, piu severo; quanto meno avremmo
peccato!... Ma il peccato, quando è seguito dal dolore profondo di
averlo commesso, dal proponimento leale di non ripeterlo più, dalla
sensazione viva del gran male che con esso abbiamo arrecato alla
misericordia di Dio; quando, lacerate le più dure fibre del cuore,
riesce a far scaturire da queste lacrime cocenti di pentimento e di
amore, il peccato stesso, figliuolo mio, diventa allora un gradino che
ci avvicina, che ci innalza, che più sicuramente ci conduce a lui.
10. Oh se avessi infiniti cuori, tutti i cuori del cielo e della terra, della Madre tua,
o Gesù, tutti, tutti li offrirei a te!
11. Gesù mio, dolcezza mia, amor mio, amore che mi sostiene.
12. Gesù, ti voglio bene assai;... è inutile che te lo ripeta, ti voglio bene, Amore, Amore! Tu solo!... a te solo lode.
13. Gesù ti sia sempre, ed in tutto, scorta, sostegno e vita!
14. Approvo che tu ti
adoperi a guadagnare anime a Gesù, insegnando loro il modo di piacergli.
Fai pure la santissima comunione per il Santo Padre.
15. Anche ammesso tu
avessi commesso tutti i peccati di questo mondo, Gesù ti ripete: ti sono
rimessi molti peccati perché molto hai amato.
16. Nel tumultuare
delle passioni e delle avverse vicende ci sorregga la cara speranza
della sua inesauribile
misericordia. Corriamo fidenti al tribunale di
penitenza, ove egli con ansia di padre in ogni istante ci attende; e,
pur consapevoli della nostra insolvibilità dinanzi a lui, non dubitiamo
del perdono solennemente pronunziato sui nostri errori. Poniamo su di
essi, come ce l'ha posta il Signore, una pietra sepolcrale.
17. Il Cuore del nostro divin Maestro non ha legge più amabile di quella della dolcezza, dell'umiltà e della carità.
18. Gesù mio, dolcezza mia, e come posso vivere senza di te? Vieni sempre, Gesù mio, vieni, possiedi tu solo il mio cuore.
19. Figli miei, non è mai troppo per prepararsi alla santa comunione.
20. «Padre, mi sento indegno della santa comunione. Ne sono indegno!».
Risposta: «È vero, non siamo degni di un tal dono; ma altro è accostarsi indegnamente col peccato mortale, altro è non essere degni. Indegni siamo tutti; ma è lui che ci invita, è lui che lo vuole. Umiliamoci e riceviamolo con tutto il cuore pieno d'amore».
Risposta: «È vero, non siamo degni di un tal dono; ma altro è accostarsi indegnamente col peccato mortale, altro è non essere degni. Indegni siamo tutti; ma è lui che ci invita, è lui che lo vuole. Umiliamoci e riceviamolo con tutto il cuore pieno d'amore».
21. «Padre, perché
piangete quando ricevete Gesù nella santa comunione?». Risposta: «Se la
Chiesa emette il grido: "Non sdegnasti il seno della Vergine",
parlando dell'incarnazione del Verbo nel seno
dell'Immacolata, cosa non si dirà di noi miserabili?! Ma Gesù ci ha
detto: "Chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue non avrà la
vita eterna";
e allora accostiamoci alla santa comunione con
tanto amore e timore. Tutta la giornata sia preparazione e
ringraziamento alla santa comunione».
22. Non ti sconfortare
se non riesci a fare tutto come tu desideri, sforzati di praticare ciò
che sei tenuto a praticare e non venir meno in nulla a riguardo, nulla
curandoti se in questo sperimenti conforto o noia e fastidio.
Il tuo fine in questo sia sempre retto.
23. Se non ti è
concesso di poterti trattenere a lungo in preghiera, in letture, ecc.,
non devi per questo sconfortarti. Finché avrai Gesù sacramentato ogni
mattina, devi stimarti fortunatissima.
Nel corso del giorno, quando non ti è permesso di fare altro, chiama Gesù, anche in mezzo a tutte le tue occupazioni, con gemito rassegnato dell'anima ed egli verrà e resterà sempre unito con l'anima mediante la sua grazia ed il suo santo amore.
Vola con lo spirito dinanzi al tabernacolo, quando non ci puoi andare col corpo, e là sfoga le ardenti brame e parla e prega ed abbraccia il Diletto delle anime meglio che se ti fosse dato di riceverlo sacramentalmente.
Nel corso del giorno, quando non ti è permesso di fare altro, chiama Gesù, anche in mezzo a tutte le tue occupazioni, con gemito rassegnato dell'anima ed egli verrà e resterà sempre unito con l'anima mediante la sua grazia ed il suo santo amore.
Vola con lo spirito dinanzi al tabernacolo, quando non ci puoi andare col corpo, e là sfoga le ardenti brame e parla e prega ed abbraccia il Diletto delle anime meglio che se ti fosse dato di riceverlo sacramentalmente.
24. Gesù solo può
comprendere che pena sia per me, allorché mi si prepara davanti la scena
dolorosa del Calvario. È parimenti incomprensibile che sollievo si dà a
Gesù non solo col compatirlo nei suoi dolori,
ma quando trova un'anima che per amor suo gli
chiede non consolazioni, ma di essere fatta partecipe dei suoi medesimi
dolori.
25. Nell'assistere
alla santa messa rinnova la tua fede e medita quale vittima s'immola per
te alla divina giustizia per placarla e renderla propizia.
Quando stai bene, la messa l'ascolti. Quando stai male, e non puoi assistervi, la messa la dici.
Quando stai bene, la messa l'ascolti. Quando stai male, e non puoi assistervi, la messa la dici.
26. Ogni santa messa
ben ascoltata e con devozione, produce nella nostra anima effetti
meravigliosi, abbondanti grazie spirituali e materiali, che noi stessi
non conosciamo. Per
tal fine non spendere inutilmente il tuo denaro,
sacrificalo e vieni su per ascoltare la santa messa.
Il mondo potrebbe stare anche senza sole, ma non può stare senza la santa messa.
Il mondo potrebbe stare anche senza sole, ma non può stare senza la santa messa.
27. In questi tempi
così tristi di morta fede, di empietà
trionfante, il mezzo più sicuro per mantenersi
esente dal pestifero morbo che ci circonda, è quello di fortificarsi
con questo cibo eucaristico. Il che non si potrà
facilmente ottenere da chi vive mesi e mesi senza satollarsi delle
carni immacolate del divino Agnello.
28. Io fo punto,
perché la campana mi chiama e mi sollecita; ed io me ne vado al torchio
della
Chiesa, al santo altare, dove continuamente
stilla il vino sacro del sangue di quell'uva deliziosa e singolare
di cui a soli pochi fortunati è permesso
inebriarsi. Là — come voi sapete, non posso fare altrimenti —
io vi presenterò al celeste Padre nell'unione
del suo Figlio, il quale, per il quale e mediante il quale io sono tutto
vostro nel Signore.
29. Vedete quanti
dispregi e quanti sacrilegi si commettono dai figliuoli degli uomini
verso l'umanità sacrosanta del suo Figliuolo nel sacramento dell'Amore?
A noi tocca, giacché dalla bontà del Signore
siamo stati prescelti nella sua Chiesa, al dir di san Pietro, a «regale
sacerdozio» (1Pt 2,9), a noi tocca, dico,
difendere l'onore di questo mansuetissimo
Agnello, sempre sollecito quando si tratta di patrocinare la causa delle
anime, sempre muto allorché trattasi della propria causa.
30. Gesù mio, salva
tutti; io mi offro vittima per tutti; rafforzami, prendi questo cuore,
riempilo del tuo amore e poi comandami ciò che vuoi.
LUGLIO
1. Dio non vuole che
tu senta sensibilmente il sentimento della fede, speranza e carità, né
che tu ne
goda, se non quanto basta per servirsene nelle
occasioni. Ahimè!, quanto siamo felici di essere noi tenuti sì
strettamente dal nostro celeste tutore!
Non dobbiamo fare altro che ciò che facciamo,
cioè amare
la divina provvidenza ed abbandonarci nelle sue
braccia e nel suo seno.
No, mio Dio , io non desidero maggior godimento della mia fede, della mia speranza, della mia carità, solo per poter dire sinceramente, quantunque senza gusto e senza sentimento, che vorrei piuttosto morire che abbandonare queste virtù.
No, mio Dio , io non desidero maggior godimento della mia fede, della mia speranza, della mia carità, solo per poter dire sinceramente, quantunque senza gusto e senza sentimento, che vorrei piuttosto morire che abbandonare queste virtù.
2. Dammi e conservami
quella fede viva che mi faccia credere ed operare per tuo solo amore. E
questo è il primo dono che ti presento, ed unito ai santi magi, ai tuoi
piedi prostrato, ti confesso senza alcun umano rispetto dinanzi al mondo
intero per vero ed unico nostro Dio.
3. Benedico di cuore
Iddio che mi ha fatto conoscere delle anime veramente buone ed anche ad
esse ho annunziato che le loro anime sono la vigna di Dio; la cisterna è
la fede; la torre è la speranza; il torchio è la santa carità; la siepe
è la legge di Dio che le separa dai figli del secolo.
4. La fede viva, la
credenza cieca e la completa adesione
all'autorità costituita da Dio sopra di te,
questo è il lume che rischiarò i passi
al popolo di Dio nel deserto. Questo è il lume
che risplende sempre nell'alta
punta di ogni spirito accetto al Padre. Questo è
il lume che condusse i magi ad adorare il nato Messia. Questa è la
stella profetizzata da Balaam. Questa è la fiaccola che dirige i passi
di questi spiriti desolati.
E questo lume e questa stella e questa fiaccola sono pure ciò che illuminano la tua anima, dirigono i tuoi passi perché tu non vacilli; fortificano il tuo spirito nel divino affetto e senza che l'anima li conosca, si avanza sempre verso l'eterna meta.
Tu non lo vedi e non lo comprendi, ma non è necessario. Tu non vedrai che tenebre, ma esse non sono quelle che coinvolgono i figli della perdizione, bensì sono quelle che circondano l'eterno Sole. Tieni per fermo e credi che questo Sole risplende nella tua anima; e questo Sole è appunto quello di cui il veggente di Dio cantò: «E nel tuo lume vedrò il lume».
E questo lume e questa stella e questa fiaccola sono pure ciò che illuminano la tua anima, dirigono i tuoi passi perché tu non vacilli; fortificano il tuo spirito nel divino affetto e senza che l'anima li conosca, si avanza sempre verso l'eterna meta.
Tu non lo vedi e non lo comprendi, ma non è necessario. Tu non vedrai che tenebre, ma esse non sono quelle che coinvolgono i figli della perdizione, bensì sono quelle che circondano l'eterno Sole. Tieni per fermo e credi che questo Sole risplende nella tua anima; e questo Sole è appunto quello di cui il veggente di Dio cantò: «E nel tuo lume vedrò il lume».
5. Il più bel credo è
quello che prorompe dal tuo labbro nel
buio, nel sacrificio, nel dolore, nello sforzo
supremo di una infallibile volontà di bene; è quello che, come una
folgore, squarcia le tenebre dell'anima tua; è quello che, nel
balenar della tempesta, ti innalza e ti conduce a
Dio.
6. Pratica, mia
carissima figliuola, un particolare esercizio di dolcezza e di
sottomissione alla volontà di Dio non solo nelle cose straordinarie, ma
anche in quelle piccolezze che quotidianamente
avvengono. Fanne degli atti non solo la mattina, ma
anche durante il giorno e la sera con uno
spirito tranquillo e
giocondo; e se ti accadesse di mancare,
umiliati, proponi e poi alzati e prosegui.
7. Il nemico è assai
forte, e tutto calcolato sembra che la vittoria dovrebbe arridere al
nemico. Ahimè, chi mi salverà dalle mani di un nemico sì forte e sì
potente,
che non mi lascia libero un istante né di giorno
né di notte? È possibile mai che il Signore permetterà la mia caduta?
Purtroppo lo meriterei, ma sarà vero che la
bontà del celeste Padre debba essere vinta dalla mia cattiveria?
Giammai, giammai questo, padre mio.
8. Amerei essere trafitto con una lama fredda, anziché dare dispiacere a qualcuno.
9. Cercar, sì, la solitudine, ma con il prossimo non mancar di carità.
10. Bisogna, anche nel riprendere, saper condire la riprensione con modi garbati e dolci.
11. Mancare di carità è come ferire Iddio nella pupilla del suo occhio.
Che cosa è più delicato della pupilla dell'occhio?
Mancare di carità è come peccare contro natura.
Che cosa è più delicato della pupilla dell'occhio?
Mancare di carità è come peccare contro natura.
12. La beneficenza, da qualsiasi parte venga, è sempre figlia della stessa madre, cioè la provvidenza.
13. Ricordati di Gesù,
mitis et humilis corde. L'irascimini et nolite peccare è dei santi.
Io non mi sono mai pentito della dolcezza usata,
ma mi sono sentito un rimorso di coscienza e mi sono dovuto confessare,
quando ho usato un po' di durezza.
Però, quando dico mitezza, non dico quella che
lascia tutto andare. Quella no! Ma intendo quella che rende dolce la
disciplina, la quale non va mai trascurata.
14. Dove non c'è
ubbidienza, non c'è virtù.
Dove non c'è virtù, non c'è bene, non c'è amore e
dove non c'è amore non c'è Dio e senza Dio non si va in paradiso.
Queste formano come una scala e se manca uno scalino della scala, si casca giù.
Queste formano come una scala e se manca uno scalino della scala, si casca giù.
15. Vi scongiuro, per
la mansuetudine di Gesù e per le viscere di misericordia del Padre
celeste, di non raffreddarvi mai nella via del bene.
Correte sempre e non vogliate mai fermarvi,
sapendo che in questa strada lo star fermo equivale al ritorno sui
propri passi.
16. Mi dispiace tanto
veder soffrire! Per togliere un dispiacere a qualcuno, non troverei
difficoltà a tirarmi una pugnalata al cuore!... Sì, questo mi sarebbe
più facile!
17. Mi è dispiaciuto
moltissimo nel sapere che sei stata ammalata, ma ho goduto moltissimo
nel sapere che ti vai rimettendo e più ancora ho goduto nel veder
rifiorire in mezzo a voi la vera pietà
e cristiana carità dimostrata nella tua
infermità.
18. Io non posso
patire il criticare e il dir male dei fratelli. È vero, a volte, mi
diverto a punzecchiarli, ma la mormorazione mi mette nausea. Abbiamo
tanti difetti da criticare in noi, perché perdersi contro i fratelli? E
noi, mancando alla carità, si intacca la radice dell'albero della vita,
col pericolo di farlo seccare.
19. La carità è la
regina delle virtù. Come le perle sono tenute insieme dal filo, così le
virtù dalla carità. E come, se si rompe il filo, le perle cadono; così,
se viene meno la carità, le virtù si disperdono.
20. La carità è il metro col quale il Signore ci giudicherà tutti.
21. Ricordati che il
perno della perfezione è la carità; chi vive di carità, vive in Dio,
perché Dio è carità, come disse l'Apostolo.
22. Benedico il buon Dio dei santi sentimenti che ti dà la sua grazia. Fai bene a non incominciare mai nessuna opera senza
aver prima implorato l'aiuto divino. Ciò ti otterrà la grazia della santa perseveranza.
23. Soffro e soffro
assai; ma grazie al buon Gesù sento ancora un po' di forza; e di che
cosa non è capace la creatura aiutata da Gesù?
24. Combattete, figliuola, da forte, se vi preme di avere il premio delle anime forti.
25. Non vogliate
ricusarvi in nessun modo e per nessun motivo dal fare la carità a chi
che sia, non solo ma, presentandosi delle favorevoli occasioni, di
offrirla voi stesso.
Tanto vuole il Signore e tanto dovete sforzarvi
di fare.
26. Devi avere sempre
prudenza ed amore. La prudenza ha gli occhi, l'amore le gambe. L'amore
che ha le gambe vorrebbe correre a Dio, ma il suo impulso di slanciarsi
verso di
lui è cieco, e qualche volta potrebbe inciampare
se non fosse guidato dalla prudenza che ha gli occhi. La prudenza,
quando vede che l'amore potrebbe essere sfrenato, gli presta gli occhi.
27. La semplicità è
una virtù, però fino ad un certo punto. A questa non deve mai mancare la
prudenza; la furberia e la scaltrezza, invece, sono diaboliche e fanno
tanto male.
28. La vanagloria è un
nemico proprio delle anime che si sono consacrate al Signore e che si
sono date alla vita spirituale; e perciò a ben ragione può dirsi la
tignuola dell'anima che tende alla perfezione.
Essa vien detta dai santi tarlo della santità.
29. Fa' che non turbi
l'anima tua il triste spettacolo dell'ingiustizia umana; anche questa,
nell'economia delle cose, ha il suo valore. È su di essa che vedrai
sorgere un giorno l'immancabile trionfo della giustizia di Dio!
30. Il Signore per
allettarci, ci fa tante grazie e noi crediamo di toccare il cielo con un
dito. Non sappiamo, invece, che per crescere abbiamo bisogno di
pan duro: le croci, le umiliazioni, le prove, le
contraddizioni.
31. I cuori forti e generosi non si dolgono che per grandi motivi,
e anche tali motivi non li fanno troppo penetrare nel loro intimo.
AGOSTO
1. Il Signore ci fa
conoscere chi siamo un poco per volta. In verità mi sembra inconcepibile
come uno, che ha intelligenza e coscienza, possa insuperbirsi.
2. Vi dico, inoltre,
di amare la
vostra abiezione; ed amare la propria abiezione
consiste in questo, o
figliuole, se voi siete umili, tranquille,
dolci, confidenti nel tempo dell'oscurità e dell'impotenza, se voi,
dico, non vi inquietate, non vi angustiate, se non vi turbate per tutto
questo, ma di buon cuore, non dico già allegramente, ma dico francamente
e costantemente abbracciate queste croci e state in queste tenebre,
così facendo amerete la vostra abiezione, perché che cosa è l'essere
abietto se non l'essere oscuro e impotente?
3. Domandiamo anche
noi al nostro caro Gesù l'umiltà, la fiducia e la fede della nostra cara
santa
Chiara; come lei preghiamo Gesù fervorosamente,
abbandonandoci a lui, distaccandoci da questo menzognero apparato del
mondo
ove tutto è follia e vanità, tutto passa, solo
Dio resta all'anima, se avrà saputo bene amarlo.
4. Vi è qualche
differenza fra la virtù dell'umiltà e dell'abiezione, perché l'umiltà è
la ricognizione della propria abiezione; ora il grado sublime
dell'umiltà è il non solamente riconoscere la propria abiezione, ma
amarla; questo dunque è ciò a che vi ho esortato.
5. Non vi ponete mai a
letto, senza aver prima esaminato la vostra coscienza del come avete
passato la giornata, e non prima d'aver indirizzato tutti i vostri
pensieri a Dio, seguita dall'offerta e consacrazione della vostra
persona e di tutti i cristiani. Inoltre offrite a gloria di sua divina
maestà il riposo che state per prendere e non dimenticate mai l'angelo
custode che è sempre con voi.
6. Principalmente devi
insistere sulla base della giustizia cristiana e sul fondamento della
bontà, sulla virtù, ossia, di cui esplicitamente Gesù si porge a
modello, voglio dire: l'umiltà (Mt 11,29).
Umiltà interna ed esterna, ma più interna che
esterna, più sentita che mostrata, più profonda che visibile.
Stimati, o mia dilettissima figliuola, quale sei in verità: un nulla, una miseria, una debolezza, una fonte di perversità senza limiti od attenuanti, capace di convertire il bene in male, di abbandonare il bene per il male, di attribuirti il bene o giustificarti nel male e, per amor dello stesso male, di disprezzare il sommo Bene.
Stimati, o mia dilettissima figliuola, quale sei in verità: un nulla, una miseria, una debolezza, una fonte di perversità senza limiti od attenuanti, capace di convertire il bene in male, di abbandonare il bene per il male, di attribuirti il bene o giustificarti nel male e, per amor dello stesso male, di disprezzare il sommo Bene.
7. Son certo che
desiderate sapere quali sono le migliori abiezioni, e io vi dico essere
quelle che noi non abbiamo elette, oppure essere quelle che ci sono meno
grate o, per meglio dire, quelle alle quali non
abbiamo grande inclinazione; e, per parlar chiaro, quella della nostra
vocazione e professione. Chi mi farà la
grazia, mie carissime figliuole, che noi amiamo
bene la nostra abiezione? Nessun altro lo può fare che colui il quale
amò tanto la sua, che per conservarla volle morire. E questo basti.
8. Padre, come fate a recitare tanti Rosari?
— Prega, prega. Chi molto prega si salva e salva, e quale preghiera più bella e accetta alla Vergine di quella che lei stessa ci insegnò.
— Prega, prega. Chi molto prega si salva e salva, e quale preghiera più bella e accetta alla Vergine di quella che lei stessa ci insegnò.
9. La vera umiltà del cuore è quella sentita e vissuta più che mostrata. Bisogna umiliarsi sempre davanti a Dio, ma non con
quell'umiltà falsa che porta allo scoraggiamento, generando sconforto e disperazione.
Dobbiamo avere un basso concetto di noi stessi. Crederci inferiori a tutti. Non anteporre il proprio utile a quello degli altri.
Dobbiamo avere un basso concetto di noi stessi. Crederci inferiori a tutti. Non anteporre il proprio utile a quello degli altri.
10. In questo mondo
nessuno di noi merita nulla; è il Signore che è benevolo nei nostri
confronti, ed è la sua infinita bontà che concede, perché tutto perdona.
11. Se dobbiamo avere pazienza e sopportare le miserie altrui, tanto più dobbiamo sopportare noi stessi.
Nelle tue quotidiane infedeltà umiliati, umiliati, umiliati sempre. Quando Gesù ti vedrà umiliato fino a terra, ti stenderà la mano e penserà lui stesso ad attirarti fino a sé.
Nelle tue quotidiane infedeltà umiliati, umiliati, umiliati sempre. Quando Gesù ti vedrà umiliato fino a terra, ti stenderà la mano e penserà lui stesso ad attirarti fino a sé.
12. Tu hai costruito male. Distruggi e ricostruisci bene.
13. Che cos'è la
felicità se non il possedimento di ogni sorta di bene, che rende l'uomo
del tutto pago?
Ma su questa terra si trova mai qualcuno che sia
pienamente felice? No, certamente. L'uomo sarebbe stato tale, se si
fosse mantenuto fedele al suo Dio.
Ma giacché l'uomo è pieno di delitti, cioè pieno
di peccati, non può mai essere pienamente felice. Quindi solo in cielo
si trova
la felicità: ivi non pericoli di perdere Dio,
non patimenti, non morte, ma sempiterna vita con Gesù Cristo.
14. Padre, voi siete tanto buono!
— Io non sono buono, solo Gesù è buono. Non so come quest'abito di san Francesco che indosso non scappi via da me! L'ultimo delinquente della terra è d'oro al pari di me.
— Io non sono buono, solo Gesù è buono. Non so come quest'abito di san Francesco che indosso non scappi via da me! L'ultimo delinquente della terra è d'oro al pari di me.
15. L'umiltà e la carità vanno di pari passo. L'una glorifica e l'altra santifica.
L'umiltà e la purezza dei costumi sono ali che elevano fino a Dio e quasi divinizzano.
L'umiltà e la purezza dei costumi sono ali che elevano fino a Dio e quasi divinizzano.
16. Umiliati sempre e
amorosamente davanti a Dio e agli uomini, perché Dio parla a chi tiene
veramente umile il suo cuore davanti a lui e l'arricchisce dei suoi
doni.
17. Guardiamo prima in alto e poi guardiamo noi stessi. L'infinita distanza che intercorre tra l'azzurro e l'abisso genera umiltà.
18. Se lo stare in piedi dipendesse da noi, sicuramente al primo soffio noi cadremmo nelle mani dei nemici di nostra salute.
Confidiamo sempre nella divina pietà e così sperimenteremo sempre più quanto buono sia il Signore.
19. Devi piuttosto
umiliarti davanti a Dio anziché abbatterti d'animo, se
egli ti riserva le sofferenze del suo Figlio e
vuol farti sperimentare la tua debolezza; tu devi levare a lui la
preghiera della rassegnazione e della speranza,
allorché per fragilità si cade, e ringraziarlo
dei tanti benefici di cui ti va arricchendo.
20. Che cosa posso fare io?
Tutto viene da Dio. Io sono ricco di una sola cosa, d'una infinita miseria.
Tutto viene da Dio. Io sono ricco di una sola cosa, d'una infinita miseria.
21. Se Dio ci togliesse tutto quello che ci ha dato, rimarremmo con i nostri stracci.
22. — Quanta malizia c'è in me!... — Resta pure in questa convinzione, umiliati ma non ti agitare.
23. Stai attenta a non
scoraggiarti mai nel vederti circondata da infermità spirituali. Se
Iddio ti lascia cadere in qualche debolezza non è per abbandonarti, ma
solo per stabilirti in umiltà e renderti più attenta per l'avvenire.
24. Il mondo non ci stima perché figli di Dio; consoliamocene che, almeno una volta tanto, esso conosce la verità e non dice bugie.
25. Siate amante e praticante della semplicità e
dell'umiltà, e non vi curate dei giudizi del mondo, perché se questo
mondo non avesse nulla da dire contro di noi, non saremmo veri servi di Dio.
26. L'amor proprio, figlio della superbia, è più malizioso della madre stessa.
27. L'umiltà è verità, la verità è umiltà.
28. Dio arricchisce l'anima, che di tutto si spoglia.
29. Sottomessi non significa essere schiavi, ma solo liberi per un santo consiglio.
30. Facendo noi la
volontà degli altri, dobbiamo far conto di fare la volontà di Dio, che
ci viene manifestata in quella dei nostri superiori e del nostro
prossimo.
31. Tieniti sempre stretta alla santa Chiesa cattolica, perché ella sola ti può dare la vera pace, perché
ella sola possiede Gesù sacramentato, che è il vero principe della pace.
SETTEMBRE
1. Bisogna amare, amare, amare e niente più.
2. Di due cose
dobbiamo supplicare di continuo il dolcissimo Signor nostro: che
accresca in noi l'amore ed il timore, poiché quello ci farà volare nelle
vie del Signore,
questo ci farà guardare dove mettiamo il piede;
quello ci fa guardare le cose di questo mondo per quelle che sono,
questo ci fa riguardare ogni trascuratezza.
Allorché poi amore e timore si daranno un bacio,
non è più in poter nostro il concedere affetto alle cose di quaggiù.
3. Tu che hai
responsabilità di anime prova con amore, con molto amore, con tutto
l'amore, esaurisci l'amore; e se ciò è inutile... mazzate, perché Gesù
che ci è di modello, ci ha insegnato ciò, creando il paradiso ma anche
l'inferno.
4. Se Dio non ti offre
dolcezze e soavità, allora devi star di buon animo, rimanendo nella
pazienza a mangiare il tuo pane, benché secco, adempiendo il tuo dovere,
senza una presente ricompensa. Così facendo, il nostro amore per Dio è
disinteressato;
si ama e si serve in questa maniera Dio a spese
proprie; ciò è proprio delle anime più perfette.
5. Quanto più amaro avrai, tanto più amore riceverai.
6. Un solo atto di amore di Dio, fatto in tempo di aridità, vale più che cento, fatti in tenerezza e consolazione.
7. Questo mio cuore è tuo... Gesù mio, prendi allora questo mio cuore, riempilo del tuo amore e poi comandami quel che vuoi.
8. Dio ci ama, e che ci ama è dimostrato dal fatto che ci tollera nel momento dell'offesa.
9. Accendi tu, Gesù,
quel fuoco che venisti a portare sulla terra, affinché consumato da esso
m'immoli sull'ara della tua carità, quale olocausto d'amore, perché tu
regni nel mio cuore e nel cuore di tutti, e da tutti e dappertutto si
levi un sol cantico di lode, di benedizione, di ringraziamento a te per
l'amore che
nel mistero della tua nascita di divine
tenerezze ci hai dimostrato.
10. Ama Gesù, amalo tanto, ma per questo ama di più il sacrificio. Amore vuole essere amaro.
11. L'amore tutto dimentica, tutto perdona, dà tutto senza riserva.
12. Oggi la Chiesa ci
presenta la festa del SS.mo nome di Maria per ricordarci che dobbiamo
sempre pronunziarlo in ogni istante della nostra vita,
specialmente nell'ora dell'agonia, perché ci
apra le porte del Paradiso.
13. Lo spirito umano
senza la fiamma del divino amore è portato a raggiungere la fila delle
bestie, mentre al contrario la carità, l'amore di Dio lo innalza
tant'alto da giungere fino al trono di Dio.
Ringraziate senza mai stancarvi la liberalità di
un sì buon Padre e pregatelo che accresca sempre più la santa carità
nel vostro cuore.
14. Non ti lamenterai
mai delle offese, da qualunque parte ti vengono
fatte, ricordandoti che Gesù venne saturato di
obbrobri dalla malizia degli uomini che egli stesso aveva beneficato.
Scuserai tutti con la carità cristiana, tenendo innanzi agli occhi l'esempio del divino Maestro che scusò persino i suoi crocifissori dinanzi al Padre suo.
Scuserai tutti con la carità cristiana, tenendo innanzi agli occhi l'esempio del divino Maestro che scusò persino i suoi crocifissori dinanzi al Padre suo.
15. Preghiamo: chi
prega molto si salva, chi poco prega si danna. Amiamo la Madonna.
Facciamola amare e recitiamo il santo Rosario che lei ci ha insegnato.
16. Gesù e l'anima tua
d'accordo devono coltivare la vigna. A te il compito di togliere e
trasportare pietre, strappare spine. A Gesù il compito di seminare,
piantare, coltivare, innaffiare. Ma anche nel tuo lavoro c'è l'opera di
Gesù. Senza di lui non puoi far nulla.
17. Non siamo tenuti, per evitare lo scandalo farisaico, ad astenerci dal bene.
18. Ricordalo: è più vicino a Dio il malfattore che ha vergogna di operare il
male che l'uomo onesto il quale arrossisce di operare il bene.
19. Il tempo speso per la gloria di Dio e per la salute dell'anima, non è mai malamente speso.
20. Sì, benedico ben
di cuore all'opera di catechizzare i fanciulli, che sono i fiorellini
prediletti di Gesù. Benedico pure l'opera zelatrice delle opere
missionarie.
21. Tutti siamo
chiamati dal Signore a salvare anime e preparare la sua gloria. L'anima
può e deve propagare la gloria di Dio e lavorare per la salute degli
uomini, menando una vita cristiana, pregando incessantemente il Signore
«che venga il suo regno e non ci induca in
tentazione e ci liberi dal male». Questo è quello che dovete fare anche
voi, offrendo tutta voi stessa e continuamente al Signore a questo fine.
22. Sorgi dunque, o
Signore, e conferma nella tua grazia coloro che mi hai affidato e non
permettere che qualcuno abbia a perdersi, disertando l'ovile. Oh, Dio,
oh
Dio!... non permettere che vada in perdizione la
tua eredità.
23. Sono tutto di
ognuno. Ognuno può dire:
«Padre Pio è mio». Io amo tanto i miei fratelli
di esilio. Amo i miei figli spirituali al pari dell'anima mia e più
ancora. Li ho rigenerati a Gesù nel dolore e nell'amore. Posso
dimenticare me stesso, ma non i miei figli spirituali, anzi assicuro che
quando il Signore mi chiamerà, io gli dirò:
«Signore, io resto alla porta del paradiso; vi
entro quando ho visto entrare l'ultimo dei miei
figli».
Soffro tanto per non potere guadagnare tutti i miei fratelli a Dio. In certi momenti sto sul punto di morire di stretta al cuore nel vedere tante anime sofferenti senza poterle sollevare e tanti fratelli alleati con satana.
Soffro tanto per non potere guadagnare tutti i miei fratelli a Dio. In certi momenti sto sul punto di morire di stretta al cuore nel vedere tante anime sofferenti senza poterle sollevare e tanti fratelli alleati con satana.
24. La vita non è che una perpetua reazione contro se stessi e non si schiude in bellezza, che a prezzo del dolore.
Tenete sempre compagnia a Gesù nel Getsemani ed egli saprà confortarvi nelle ore angosciose che verranno.
Tenete sempre compagnia a Gesù nel Getsemani ed egli saprà confortarvi nelle ore angosciose che verranno.
25. Piacesse a Dio che si ravvedessero queste povere creature e ritornassero davvero a lui!
Per queste persone bisogna essere tutte viscere di madre e per queste bisogna avere somma cura, poiché Gesù ci fa sapere che in cielo si fa più festa per un peccatore pentito, che per la perseveranza di novantanove giusti.
È veramente confortante questa sentenza del Redentore per tante anime che disgraziatamente peccarono e poi vogliono ravvedersi e tornare a Gesù.
Per queste persone bisogna essere tutte viscere di madre e per queste bisogna avere somma cura, poiché Gesù ci fa sapere che in cielo si fa più festa per un peccatore pentito, che per la perseveranza di novantanove giusti.
È veramente confortante questa sentenza del Redentore per tante anime che disgraziatamente peccarono e poi vogliono ravvedersi e tornare a Gesù.
26. Una cosa non posso
assolutamente sopportare ed è questa: se debbo fare io un rimprovero,
sono sempre pronto; ma vederlo fare da un altro, no, non posso
soffrirlo.
Così vedere un altro umiliato o mortificato è
per me insopportabile.
27. Non ti dar troppo fastidio di guarire il tuo cuore, giacché la tua pena lo renderebbe piu infermo.
Non ti sforzare troppo di vincere le tue tentazioni, giacché questa violenza le fortificherebbe di più.
Disprezzale, e non ti ci fissare.
28. Opera il bene, ovunque, affinché chiunque possa dire:
«Questo è un figlio di Cristo».
Sopporta tribolazioni, infermità, dolori per amore di Dio e per la conversione dei poveri peccatori. Difendi il debole, consola chi piange.
«Questo è un figlio di Cristo».
Sopporta tribolazioni, infermità, dolori per amore di Dio e per la conversione dei poveri peccatori. Difendi il debole, consola chi piange.
29. Non vi date
pensiero di rubarmi del tempo, poiché il tempo
speso meglio è quello che si spende nella
santificazione dell'anima altrui, e io non ho come ringraziare la pietà
del Padre celeste allorché mi presenta delle anime che posso aiutare in
qualche modo.
30. Mai mi è passato
per il pensiero l'idea di qualche vendetta: ho pregato per
i denigratori e prego. Se mai qualche volta ho
detto al Signore: «Signore, se per convertirli c'è bisogno di una
sferzata, dalla pure, purché si salvino».
OTTOBRE
1. Camminate con
semplicità nella via del Signore e non tormentate il vostro spirito.
Bisogna che odiate i vostri difetti ma con odio tranquillo e non già
fastidioso ed inquieto; fa d'uopo avere con essi pazienza e ritrarne
vantaggio mediante un santo abbassamento. In difetto di tal pazienza,
mie buone
figliuole, le vostre imperfezioni, invece di
scemare, crescono sempre più, non essendovi cosa che
nutra tanto i nostri difetti quanto
l'inquietudine e la sollecitudine di volerli allontanare.
2. Guardati dalle
ansietà ed inquietudini, perché non vi è cosa che maggiormente impedisca
il camminare nella perfezione. Poni, figliuola mia, dolcemente il tuo
cuore nelle piaghe
di nostro Signore, ma non a forza di braccia.
Abbi una gran confidenza nella sua misericordia e bontà, ch'egli non ti
abbandonerà mai, ma non lasciare per questo di abbracciare bene la sua
santa croce.
3. Non ti inquietare
quando non puoi meditare, non puoi comunicarti e non puoi attendere a
tutte le pratiche
devote. Cerca in questo frattempo di supplire
diversamente col tenerti unita a nostro Signore con una volontà amorosa,
con le orazioni giaculatorie, con le comunioni spirituali.
4. Camminiamo, dunque,
sempre anche nel nostro passo lento; purché abbiamo
l'affetto buono e risoluto, non possiamo se non
camminare bene. No, mie carissime figliole, non è necessario per
l'esercizio della virtù stare
sempre attualmente attente a tutte; questo
veramente imbroglierebbe e ravvolgerebbe troppo i vostri pensieri ed
affetti.
5. Discaccia una buona volta le perplessità e le ansie e godi in pace le dolcissime pene del Diletto.
6. La tua predica sia l'immolazione perenne di te stessa; essere dovunque delicata apparizione ed essere come il sorriso di Dio.
7. Amate la Madonna. Recitate il Rosario. Recitatelo bene.
8. Mi sento proprio
schiantarsi il cuore nel petto nel sentire le tue sofferenze, e non so
cosa farei per vederti sollevata. Ma perché agitarti tanto?
perché smani? E via, figliuola mia, mai ho visto
regalarti tanti gioielli da Gesù come adesso. Mai ti ho vista così cara
a Gesù come adesso. Dunque
di che temi, tremi e paventi? Il tuo timore e
tremore è simile a quello di un bambino che sta in braccio alla mamma.
Dunque è timore sciocco ed inutile il tuo.
9. In particolare non
tengo nulla da riprovare in te, all'infuori di questa agitazione
alquanto amara in te, che non ti fa gustare tutta la dolcezza della
croce. Emendati di questa e continua a fare come hai fatto sinora che
fai bene.
10. Ti prego poi di
non angustiarti per quello che io vado ed andrò soffrendo,
poiché il soffrire, per quanto grande sia, messo
di fronte al bene che ci aspetta, riesce di diletto per l'anima.
11. In quanto al tuo
spirito stai tranquilla ed affida sempre più tutta te stessa a Gesù.
Sforzati di uniformarti sempre ed in tutto alla divina volontà, sia
nelle cose favorevoli che avverse, e non essere sollecita per il domani.
12. Non temere sul tuo
spirito: sono scherzi, predilezioni e prove dello Sposo celeste, che
vuole
assimilarti a lui. Gesù guarda le disposizioni
ed i buoni voleri dell'anima tua, che sono ottimi, e questi accetta e
premia, e non la tua impossibilità e incapacità. Quindi stai tranquilla.
13. Non ti affaticare
intorno a cose che generano sollecitudine, perturbazioni ed affanni. Una
sola cosa è necessaria: sollevare lo spirito ed amare Dio.
14. Ti affanni, mia
buona figliola, a cercare il sommo Bene. Ma, in verità, è dentro di te e
ti tiene distesa sulla nuda croce alitando forza per sostenere il
martirio insostenibile e
amore per amare amaramente l'Amore. Quindi il
timore di vederlo perduto e disgustato senza avvedertene è tanto
vano, quanto egli è vicino e stretto a te. Vana è
parimenti l'ansia dell'avvenire, giacché il presente stato è una
crocifissione dell'amore.
15. Povere sventurate
quelle anime che si gettano nel turbinio delle preoccupazioni mondane;
più esse amano il mondo, più le loro passioni si moltiplicano, più i
loro desideri si accendono, più si trovano incapaci ai loro progetti; ed
ecco le inquietudini, le impazienze, gli urti terribili che spezzano i
loro cuori, che non palpitano di carità e di santo amore.
Preghiamo per queste anime disgraziate, miserabili, che Gesù le perdoni e le tragga con la sua infinita misericordia a sé.
Preghiamo per queste anime disgraziate, miserabili, che Gesù le perdoni e le tragga con la sua infinita misericordia a sé.
16. Non bisogna agire
con moti violenti, se non si vuole correre il rischio di nulla
guadagnare. È necessario rivestirsi di grande prudenza cristiana.
17. Rammentatevi, o
figliole, che io sono nemico dei desideri inutili, non meno di quello
che lo sia dei desideri pericolosi e cattivi, poiché, sebbene ciò che si
desidera sia buono, nulladimeno il desiderio è sempre difettoso in
riguardo a noi, specie allorquando è misto a soverchia sollecitudine,
giacché Dio non esige
questo bene, ma un altro nel quale vuole che ci
esercitiamo.
18. In quanto alle
prove spirituali, alle quali la paterna bontà del
celeste Padre ti va assoggettando, ti prego di
star rassegnata e possibilmente tranquilla alle assicurazioni di chi
tiene il luogo di Dio, in cui ti ama e ti desidera ogni bene e
nel cui nome ti parla.
Soffri, è vero, ma rassegnata; soffri, ma non temere, perché Dio è con te e tu non l'offendi, ma l'ami; soffri, ma credi pure che Gesù stesso soffre in te e per te e con te. Gesù non ti ha abbandonata quando fuggivi da lui, molto meno ti abbandonerà adesso, ed in seguito, che vuoi amarlo.
Dio tutto può rigettare in una creatura, perché tutto sa di corruzione, ma non può giammai rigettare in essa il desiderio sincero di volerlo amare. Quindi se non vuoi convincerti ed essere sicura della celeste pietà per altri motivi, devi assicurarti almeno per questo e star tranquilla e lieta.
Soffri, è vero, ma rassegnata; soffri, ma non temere, perché Dio è con te e tu non l'offendi, ma l'ami; soffri, ma credi pure che Gesù stesso soffre in te e per te e con te. Gesù non ti ha abbandonata quando fuggivi da lui, molto meno ti abbandonerà adesso, ed in seguito, che vuoi amarlo.
Dio tutto può rigettare in una creatura, perché tutto sa di corruzione, ma non può giammai rigettare in essa il desiderio sincero di volerlo amare. Quindi se non vuoi convincerti ed essere sicura della celeste pietà per altri motivi, devi assicurarti almeno per questo e star tranquilla e lieta.
19. Né ti devi
confondere a saper conoscere se hai consentito o no. Il tuo studio e la
tua vigilanza siano
rivolti alla rettitudine d'intenzione che devi
tenere nell'operare e nel combattere sempre valorosamente e
generosamente le arti maligne del cattivo spirito.
20. Sii sempre
allegramente in pace con la tua coscienza, riflettendo che ti trovi al
servizio di un Padre infinitamente buono, che per
sola tenerezza scende fino alla sua creatura,
per elevarla e trasformarla in lui suo creatore.
E fuggi la tristezza, perché questa entra nei cuori che sono attaccati alle cose del mondo.
E fuggi la tristezza, perché questa entra nei cuori che sono attaccati alle cose del mondo.
21. Non bisogna
scoraggiarsi, perché se nell'anima vi è il continuo sforzo di
migliorare, alla fine il Signore la premia facendo fiorire in lei ad un
tratto tutte le virtù come in un giardino fiorito.
22. Il Savio loda la donna forte: «Le dita sue, dice, maneggiano il fuso» (Prv 31,19).
Volentieri vi dirò qualche cosa sopra queste parole. La vostra conocchia è il cumulo dei vostri desideri; filate, perciò, ogni giorno un poco, tirate filo a filo i vostri disegni fino all'esecuzione e ne verrete infallibilmente a capo; ma avvertite di non affrettarvi, perché attorcigliereste il filo coi nodi ed imbrogliereste il vostro fuso. Camminate, perciò, sempre e, sebbene andrete lentamente avanzando, farete però gran viaggio.
Volentieri vi dirò qualche cosa sopra queste parole. La vostra conocchia è il cumulo dei vostri desideri; filate, perciò, ogni giorno un poco, tirate filo a filo i vostri disegni fino all'esecuzione e ne verrete infallibilmente a capo; ma avvertite di non affrettarvi, perché attorcigliereste il filo coi nodi ed imbrogliereste il vostro fuso. Camminate, perciò, sempre e, sebbene andrete lentamente avanzando, farete però gran viaggio.
23. L'ansietà è uno
dei maggiori traditori che la vera virtù e soda devozione possa mai
avere; finge di riscaldarsi al bene operare, ma non lo fa, se non per
raffreddarsi, e non ci fa
correre che per farci inciampare; e per questo
bisogna guardarsene in ogni occasione, particolarmente nell'orazione; e
per meglio riuscirci, sarà bene ricordarsi che le grazie ed i gusti
dell'orazione non sono acque della terra ma del cielo, e che perciò
tutti i nostri sforzi non bastano a far cadere, benché sia necessario il
disporsi con grandissima diligenza sì, ma sempre umile e tranquilla:
bisogna tenere il cuore aperto verso il cielo, ed aspettare di là la
celeste rugiada.
24. Di che dovete
affannarvi se Gesù vuol farvi pervenire alla patria celeste per i
deserti o per i campi, quando e per gli uni e per gli altri si perverrà
lo stesso alla beata eternità? Allontanate da voi ogni soverchia
preoccupazione che nasce dalle prove con le quali il buon Dio vuole
visitarvi; e se ciò non è possibile, allontanatene il pensiero ed in
tutto vivete rassegnati ai divini voleri.
25. Teniamo bene scolpito nella nostra mente quello che dice il divin Maestro: nella nostra pazienza possederemo l'anima nostra.
26. Non ti perdere di coraggio se ti tocca lavorare molto e raccogliere poco (...).
Se pensassi quanto costa un'anima sola a Gesù, non faresti lamento alcuno.
Se pensassi quanto costa un'anima sola a Gesù, non faresti lamento alcuno.
27. Lo spirito di Dio è
spirito di pace, ed anche nelle mancanze più gravi ci fa sentire un
dolore tranquillo, umile, confidente, e ciò dipende appunto dalla sua
misericordia.
Lo spirito del demonio, invece, eccita, esaspera e ci fa provare, nello stesso dolore, quasi l'ira contro noi stessi, mentre invece la prima carità la dobbiamo appunto usare verso di noi.
Quindi se alcuni pensieri ti agitano, pensa che questa agitazione non viene mai da Dio, che ti dona la tranquillità, essendo spirito di pace, ma dal diavolo.
Lo spirito del demonio, invece, eccita, esaspera e ci fa provare, nello stesso dolore, quasi l'ira contro noi stessi, mentre invece la prima carità la dobbiamo appunto usare verso di noi.
Quindi se alcuni pensieri ti agitano, pensa che questa agitazione non viene mai da Dio, che ti dona la tranquillità, essendo spirito di pace, ma dal diavolo.
28. La lotta che
incontra antecedentemente l'opera buona che si intende compiere, è come
l'antifona che precede il salmo solenne da cantare.
29. Lo slancio di
essere nella pace eterna è buono, è santo; ma bisogna moderarlo con la
completa rassegnazione ai divini voleri: meglio fare il divin volere
sulla terra che godere il paradiso.
«Soffrire e non morire», era il motto di santa
Teresa. È dolce il purgatorio quando si pena per amor di Dio.
30. La pazienza è
maggiormente perfetta, quanto è meno mescolata di sollecitudine e di
disturbi. Se il buon Dio vuole prolungare l'ora della prova, non
vogliate
lamentarvi ed investigare il perché, ma tenete
sempre presente questo che i figli di Israele stettero a viaggiare per
quarant'anni nel deserto prima di mettere piede nella terra promessa.
31. Amate la Madonna. Recitate il Rosario. La benedetta Madre di Dio possa regnare sovrana sui vostri cuori.
NOVEMBRE
1. Il dovere prima di ogni altra cosa, anche santa.
2. Figli miei, stare così, senza poter compiere il proprio dovere, è inutile; è meglio che muoia!
3. Un giorno un suo figlio gli chiese: Come posso, Padre, aumentare l'amore?
Risposta: Col fare con esattezza e rettitudine di intenzione i propri doveri, osservando la legge del Signore. Se questo farai con costanza e perseveranza, crescerai nell'amore.
Risposta: Col fare con esattezza e rettitudine di intenzione i propri doveri, osservando la legge del Signore. Se questo farai con costanza e perseveranza, crescerai nell'amore.
4. Figliuola, per
tendere alla perfezione bisogna fare la più grande attenzione ad agire
in tutto per piacere a Dio e cercare di evitare i più piccoli difetti;
fare il proprio dovere e tutto il resto con più generosità.
5. In ogni cosa e
sempre, più rettitudine di intenzione, più esattezza, più puntualità,
più generosità nel servizio del Signore e allora sarai quale il Signore
vuole che tu sia.
6. Rifletti su quello
che scrivi, perché il Signore te ne
chiederà conto. Stai attento, giornalista! Il
Signore ti dia le soddisfazioni che desideri per il tuo ministero.
7. Anche voi — medici —
siete venuti al mondo, come sono venuto io, con
una missione da compiere. Badate: vi parlo di
doveri in un momento in cui tutti parlano di diritti... Voi avete la
missione di curare il malato; ma se al letto del malato non portate
l'amore, non credo che i farmaci servano
molto... L'amore non può fare a meno della
parola. Voi come potreste esprimerlo se non con parole che sollevino
spiritualmente il malato?... Portate Dio ai malati; varrà di più di
qualsiasi altra cura.
8. Siate come piccole
api spirituali, le quali non portano nel loro alveare altro che miele e
cera. La vostra casa sia tutta piena di dolcezza, di pace, di concordia,
di umiltà e di pietà per la vostra conversazione.
9. Fate uso cristiano dei vostri soldi e dei vostri risparmi, e allora tanta miseria scomparirà e tanti corpi doloranti e tanti
esseri afflitti troveranno sollievo e conforto.
10. Non solo non trovo
da ridire che tu nel ripartire da Casacalenda restituisca le visite
alle tue conoscenti, ma lo trovo doverosissimo. La pietà è utile a tutto
e si adatta a tutto, a seconda delle circostanze, meno che
a ciò che dicesi peccato. Restituisci pure le
visite e ne avrai anche il premio dell'ubbidienza e la benedizione del
Signore.
11. Io veggo che tutte
le stagioni dell'anno si trovano nelle anime vostre; che talora sentite
l'inverno di molte sterilità, distrazioni, svogliatezze e noie; ora le
rugiade del mese di maggio con l'odore dei santi fioretti;
ora i calori del desiderio di piacere al nostro
Sposo divino. Non rimane, dunque, se non l'autunno del quale non vedete
voi
gran frutti; però occorre bene spesso che al
tempo di battere le biade e di premere le uve, si trovino raccolte
maggiori di quelle che promettevano le mietiture e le vendemmie. Voi
vorreste che tutto fosse nella primavera e nell'estate; ma no, mie
dilettissime figliole, bisogna che sia questa
vicissitudine così
nell'interno come nell'esterno.
Nel cielo tutto sarà di primavera quanto alla bellezza, tutto di autunno quanto al godimento, tutto di estate quanto all'amore. Non vi sarà alcun inverno; ma qui l'inverno è necessario per esercizio dell'abnegazione e di mille piccole ma belle virtù che si esercitano nel tempo della sterilità.
Nel cielo tutto sarà di primavera quanto alla bellezza, tutto di autunno quanto al godimento, tutto di estate quanto all'amore. Non vi sarà alcun inverno; ma qui l'inverno è necessario per esercizio dell'abnegazione e di mille piccole ma belle virtù che si esercitano nel tempo della sterilità.
12. Io vi supplico,
mie care figliole, per l'amore di Dio, non temete Dio perché egli non
vuole farvi male alcuno; amatelo assai perché vi vuole fare gran bene.
Camminate semplicemente con sicurezza delle vostre risoluzioni, e
rigettate le riflessioni di spirito che fate sopra i vostri mali come
crudeli tentazioni.
13. Siate, mie
dilettissime figliole, tutte rassegnate nelle mani di nostro Signore,
donandogli il rimanente degli anni
vostri, e supplicatelo sempre ad impiegarli a
servirsene in quella sorte di vita che a lui
più piacerà. Non preoccupate il vostro cuore con
vane promesse di tranquillità, di gusto e di meriti; ma presentate al
vostro Sposo divino i vostri cuori tutti vuoti di ogni altro affetto
ma non del suo casto amore, e supplicatelo che
lo riempia puramente e semplicemente dei movimenti, dei desideri e
volontà che sono del
suo (amore) acciocché il vostro cuore, come una
madreperla, non concepisca che con la rugiada del cielo e non con
l'acqua del mondo; e vedrete che Dio vi aiuterà e che farete assai, così
nell'eleggere che nell'eseguire.
14. Il Signore vi
benedica e vi renda meno pesante il giogo della famiglia. Siate sempre
buoni. Ricordate che il matrimonio porta
dei doveri difficili che solo la divina grazia
può rendere facili. Meritate sempre questa grazia ed il Signore vi
conservi sino alla terza e alla quarta generazione.
15. Sii in famiglia anima di profonda convinzione, sorridente nell'abnegazione e nell'immolazione costante di tutta te stessa.
16. L'abnegazione principale è quella che si esercita al focolare domestico.
17. Nulla di più nauseante di una donna, massimamente se è sposa, leggera, frivola ed altezzosa.
La sposa cristiana deve essere una donna di soda pietà verso Dio, angelo di pace in famiglia, dignitosa e piacevole verso il prossimo.
La sposa cristiana deve essere una donna di soda pietà verso Dio, angelo di pace in famiglia, dignitosa e piacevole verso il prossimo.
18. Dio me l'ha data
la povera sorella mia e Dio me l'ha tolta. Sia benedetto il suo santo
nome.
In queste esclamazioni ed in questa
rassegnazione trovo la forza sufficiente di non soccombere sotto il peso
del dolore.
A questa rassegnazione nella divina volontà
esorto anche voi e troverete, al par di me, l'alleviamento del dolore.
19. La benedizione di
Dio vi sia di scorta, sostegno e guida! Formate una famiglia cristiana,
se volete un po' di tranquillità in questa vita. Il Signore vi dia figli
e poi la grazia di indirizzarli sulla via del cielo.
20. Coraggio, coraggio, i figli non sono chiodi!
21. Confortatevi poi,
brava signora, confortatevi, poiché la mano del Signore a sorreggervi
non si è abbreviata. Oh!
sì, egli è il Padre di tutti, ma in modo
singolarissimo egli lo è per gli infelici, ed in modo assai più
singolare lo è per voi che siete vedova, e vedova madre.
22. Gettate in Dio
solo ogni vostra sollecitudine, poiché egli ha cura grandissima di voi e
di quei tre angioletti di figliuoli dei quali ha voluto che
foste adorna. Detti figliuoli vi saranno, per la
loro condotta, di conforto e di consolazione nel corso della vita.
Siate sempre sollecita per la loro educazione, non tanto scientifica
quanto morale. Il tutto vi stia a cuore ed abbiatelo caro più della
pupilla dell'occhio vostro.
All'educazione della mente, mediante i buoni
studi, procurate che vada sempre accoppiata l'educazione del cuore e
della nostra santa religione; quella senza di questa, mia buona signora,
dà una ferita mortale al cuore umano.
23. Perché il male nel mondo?
«Sta bene a sentire... C'è una mamma che sta ricamando. Il suo figliuolo, seduto su uno sgabelletto basso, vede il lavoro di lei; ma alla rovescia. Vede i nodi del ricamo, i fili confusi... E dice: "Mamma si può sapere che fai? È così poco chiaro il tuo lavoro?!".
Allora la mamma abbassa il telaio, e mostra la parte buona del lavoro. Ogni colore è al suo posto e la varietà dei fili si compone nell'armonia del disegno.
Ecco, noi vediamo il rovescio del ricamo. Siamo seduti sullo sgabello basso».
«Sta bene a sentire... C'è una mamma che sta ricamando. Il suo figliuolo, seduto su uno sgabelletto basso, vede il lavoro di lei; ma alla rovescia. Vede i nodi del ricamo, i fili confusi... E dice: "Mamma si può sapere che fai? È così poco chiaro il tuo lavoro?!".
Allora la mamma abbassa il telaio, e mostra la parte buona del lavoro. Ogni colore è al suo posto e la varietà dei fili si compone nell'armonia del disegno.
Ecco, noi vediamo il rovescio del ricamo. Siamo seduti sullo sgabello basso».
24. Io odio il
peccato! Fortunata la nostra patria, se essa, madre del diritto, volesse
perfezionare in questo senso le sue leggi e i suoi costumi nella luce
dell'onestà e dei principi cristiani.
25. Il Signore fa vedere e chiama; ma non si vuol vedere e rispondere, perché piacciono i propri interessi.
Capita anche, a volte, per il fatto che la voce si è sempre udita, che non la si avverta più; ma il Signore illumina e chiama. Sono gli uomini che si mettono nella posizione di non poter udire più.
Capita anche, a volte, per il fatto che la voce si è sempre udita, che non la si avverta più; ma il Signore illumina e chiama. Sono gli uomini che si mettono nella posizione di non poter udire più.
26. Vi sono gioie
tanto sublimi e dolori così profondi, che la parola mal saprebbe
esprimere. Il silenzio è l'ultimo espediente dell'animo, nella
ineffabile felicità come nelle supreme pressure.
27. Conviene addomesticarsi coi patimenti, che piacerà a Gesù mandarvi.
Gesù, che non può soffrire a lungo di tenervi in afflizione, verrà a sollecitarvi ed a confortarvi con l'infondere al vostro spirito nuovo coraggio.
Gesù, che non può soffrire a lungo di tenervi in afflizione, verrà a sollecitarvi ed a confortarvi con l'infondere al vostro spirito nuovo coraggio.
28. Tutte le
concezioni umane, da qualunque parte vengano, hanno il buono ed il
cattivo, bisogna saper assimilare e prendere tutto il buono e offrirlo a
Dio, ed eliminare il cattivo.
29. Ah!, che è una grande grazia, mia brava figliola, l'incominciare a servire questo buon Dio mentre
che la floridezza dell'età ci rende suscettibili di qualunque impressione! Oh!, come il dono è gradito,
quando si offrono i fiori coi primi frutti dell'albero.
E quale cosa potrà mai trattenerti dal fare una totale offerta di tutta te stessa al buon Dio col deciderti una buona volta per sempre a dare un calcio al mondo, al demonio ed alla carne, ciò che con tanta risolutezza fecero per noi i nostri padrini al battesimo? Forse che il Signore non merita da te questo sacrificio?
E quale cosa potrà mai trattenerti dal fare una totale offerta di tutta te stessa al buon Dio col deciderti una buona volta per sempre a dare un calcio al mondo, al demonio ed alla carne, ciò che con tanta risolutezza fecero per noi i nostri padrini al battesimo? Forse che il Signore non merita da te questo sacrificio?
30. Ricordatevi che
Dio è in noi, quando siamo in stato di grazia, e fuori, per così dire,
di noi quando siamo in stato di peccato; ma il suo angelo non ci
abbandona mai...
È il nostro amico più sincero e sicuro, quando non abbiamo il torto di rattristarlo con la nostra cattiva condotta.
È il nostro amico più sincero e sicuro, quando non abbiamo il torto di rattristarlo con la nostra cattiva condotta.
DICEMBRE
1. Lascia perdere,
figliuolo, lascia pubblicare quello che si vuole. Temo il giudizio di
Dio e non quello degli uomini. Ci spaventi solo il peccato perché
offende Dio e ci disonora.
2. La divina bontà non solo non rigetta le anime pentite, ma va in cerca anche delle anime ostinate.
3. Quando sarete
nell'abiezione fate come gli alcioni che nidificano sulle antenne delle
navi, cioè sollevatevi dalla terra, innalzatevi col pensiero e col cuore
a Dio, che è il solo che potrà consolarvi e darvi forza per sostenere
santamente la prova.
4. Il tuo regno non è
lontano e tu facci partecipare al tuo trionfo sulla terra per poi
partecipare al tuo regno nel cielo. Fa' che, non potendo contenere la
comunicazione della tua carità, predichiamo con l'esempio e con le opere
la tua divina regalità. Prendi possesso dei nostri cuori nel tempo per
possederli nell'eternità.
Che mai ci togliamo da sotto il tuo scettro, né
la vita né la morte valga a separarci da te. La vita sia vita attinta da
te a larghi sorsi d'amore per spandersi sull'umanità e
ci faccia morire ad ogni istante per vivere solo
di te e spandere te nei nostri cuori.
5. Operiamo il bene,
mentre abbiamo a nostra disposizione del tempo, e daremo gloria al
nostro Padre celeste, santificheremo noi stessi e daremo buon esempio
agli altri.
6. Quando non riesci a
camminare a gran passi per la via che a Dio conduce, contentati dei
piccoli passi ed aspetta pazientemente che abbi gambe per correre, o
meglio ali per volare. Contentati, mia buona
figliuola, di essere per ora una piccola ape di
nido che ben presto diventerà una grande ape abile a fabbricare il
miele.
7. Umiliati
amorosamente davanti a Dio e agli uomini, perché Iddio parla a chi tiene
le orecchie basse. Sii amante del silenzio, perché il molto parlare non
è mai senza colpa. Tieniti in ritiro per quanto ti sarà possibile,
perché
nel ritiro il Signore parla liberamente
all'anima e l'anima è più in grado di ascoltare la sua voce. Diminuisci
le tue visite e sopportale cristianamente quando ti vengono fatte.
8. Dio si serve soltanto quando si serve come egli vuole.
9. Insomma, non
filosofeggiate sui vostri difetti e non replicate, proseguite
francamente. No, Dio non saprebbe perdervi, mentre che per non perderlo
voi persistete nelle vostre risoluzioni. Che il mondo rovesci, che tutto
sia nelle tenebre, in fumo, in tumulto; ma Dio è con noi. Di che dunque
temeremo? Se Dio dimora nelle tenebre e sul monte Sinai, tra i lampi e i
tuoni, non dobbiamo essere contenti sapendo di essere vicino a lui?
10. Ringrazia e bacia dolcemente la mano di Dio che ti percuote; è sempre la mano di un padre che ti percuote perché ti vuol bene.
11. Lo spavento è un male peggiore del male medesimo.
12. Dubitare è il più grande insulto alla divinità.
13. È per mezzo delle prove che Dio vincola a sé le anime a lui dilette.
14. Chi si attacca
alla terra, ad essa resta attaccato. È meglio staccarsi poco per volta,
anziché tutto una volta. Pensiamo sempre al cielo.
15. Temere di perderti fra le braccia della bontà divina è più curioso del timore del bambino stretto fra le braccia materne.
16. Orsù, mia diletta
figliuola, bisogna attentamente coltivare questo cuore ben formato, e
niente risparmiare di ciò che può essere utile alla di lui felicità; e,
sebbene in ogni stagione, cioè in ogni età, ciò può e deve farsi,
questa, però, nella quale tu sei, è la più adatta.
17. Circa la vostra
lettura c'è poco da ammirare e quasi niente da edificarsi. Vi è
assolutamente necessario che a simili letture aggiungiate quella dei
Libri santi (Sacra Scrittura), tanto raccomandata da tutti i santi
padri.
Ed io non posso esimervi da queste letture
spirituali, troppo premendomi la vostra perfezione. Conviene che
deponiate il pregiudizio che avete (se volete da simili letture ricavare
il tanto insperato frutto) intorno allo stile ed alla forma con cui
questi Libri sono esposti. Sforzatevi nel far questo e
raccomandate la cosa al Signore. In questo vi è
un grave inganno ed io non posso nascondervelo.
18. Tutte le feste della Chiesa sono belle... la Pasqua, sì, è la
glorificazione... ma il Natale ha una tenerezza, una dolcezza infantile che mi prende tutto il cuore.
19. Le tue tenerezze
conquidono il mio cuore e resto preso dal tuo amore, o celeste Bambino.
Lascia che al contatto del tuo fuoco l'anima mia si liquefaccia per
amore, ed il tuo fuoco mi consumi, mi bruci,
mi incenerisca qui ai tuoi piedi e resti
liquefatto per amore e magnifichi la tua bontà e la tua carità.
20. Povertà, umiltà,
abiezione, disprezzo circondano il Verbo fatto carne; ma noi
dall'oscurità in cui questo Verbo fatto carne è avvolto comprendiamo una
cosa, udiamo una voce, intravediamo una sublime verità. Tutto questo
l'hai fatto per amore, e non ci inviti che all'amore, non ci parli che
di amore, non ci dai che prove di amore.
21. Madre mia Maria, conducimi teco nella grotta di Betlemme e fammi inabissare nella contemplazione di ciò che di grande e
sublime è per svolgersi nel silenzio di questa grande e bella notte.
22. Gesù Bambino sia la stella che ti guidi lungo il deserto della vita presente.
23. La fede anche noi
guida, e noi dietro il suo lume sicuri seguiamo il cammino che ci
conduce a Dio, alla sua patria, come i santi magi guidati dalla stella,
simbolo di fede, giungono al luogo desiderato.
24. Il tuo zelo non
sia amaro, non sia puntiglioso; ma sia libero da ogni difetto; sia
dolce, benigno, grazioso, pacifico e sollevante. Ah, chi non vede, mia
buona figliuola, il
caro piccolo Bambino di Betlemme, all'avvento
del quale ci andiamo preparando, chi non vede, dico, essere il suo amore
per le anime incomparabile? Egli viene per morire al fine di salvare,
ed è sì umile, sì dolce e sì amabile.
25. Vivi allegra e
coraggiosa, almeno nella parte superiore dell'anima, in mezzo alle prove
in cui il Signore ti pone. Vivi allegra e coraggiosa, ripeto, perché
l'angelo, che preconizza il nascimento del nostro piccolo Salvatore e
Signore, annunzia cantando e canta annunziando ch'egli pubblica
allegrezza, pace e felicità agli uomini di buona volontà, acciocché non
vi sia alcuno che non sappia che, per ricevere questo Bambino, basta
essere di buona volontà.
26. Gesù fin dalla nascita ci addita la nostra missione, che è quella di disprezzare ciò che il mondo ama e cerca.
27. Gesù chiama i
poveri e semplici pastori per mezzo degli angeli per manifestarsi ad
essi. Chiama i sapienti per mezzo della stessa loro scienza. E tutti,
mossi dall'interiore influsso della sua grazia, corrono a lui per
adorarlo.
Chiama tutti noi con le divine ispirazioni e si
comunica a noi con la sua grazia. Quante volte egli ha amorosamente
invitato anche noi? E noi con quale prontezza gli abbiamo corrisposto?
Mio Dio, mi arrossisco e mi sento ripieno di confusione nel dover
rispondere a sì fatta interrogazione.
28. I mondani,
ingolfati nei loro affari, vivono nell'oscurità e nell'errore, né si
danno pensiero di conoscere le cose di Dio,
né alcun pensiero della loro salvezza eterna, né
alcuna premura di conoscere la venuta di quel Messia atteso e sospirato
dalle genti, profetizzato e predetto dai profeti.
29. Una volta suonata
la nostra ultima ora, cessati i battiti del nostro cuore, tutto sarà
finito per noi, ed il tempo di meritare e quello pure di demeritare.
Tali e quali la morte ci troverà, ci presenteremo a Cristo giudice. I nostri gridi di supplica, le nostre lacrime, i nostri sospiri di pentimento, che ancora sulla terra ci avrebbero guadagnato il cuore di Dio, avrebbero potuto di noi fare, con l'aiuto dei sacramenti, da peccatori dei santi, oggi più a nulla valgono; il tempo della misericordia è trascorso, ora incomincia il tempo della giustizia.
Tali e quali la morte ci troverà, ci presenteremo a Cristo giudice. I nostri gridi di supplica, le nostre lacrime, i nostri sospiri di pentimento, che ancora sulla terra ci avrebbero guadagnato il cuore di Dio, avrebbero potuto di noi fare, con l'aiuto dei sacramenti, da peccatori dei santi, oggi più a nulla valgono; il tempo della misericordia è trascorso, ora incomincia il tempo della giustizia.
30. È difficile farsi santi. Difficile ma non impossibile.
La strada della perfezione è lunga, come è lunga la vita di ciascuno.
La consolazione è il riposo, lungo il cammino; ma, appena ristorati, bisogna alzarsi solertemente e riprendere la corsa.
La strada della perfezione è lunga, come è lunga la vita di ciascuno.
La consolazione è il riposo, lungo il cammino; ma, appena ristorati, bisogna alzarsi solertemente e riprendere la corsa.
31. La palma della
gloria non è serbata se non a chi combatte da prode fino alla fine.
Incominci dunque quest'anno il nostro santo combattimento.
Dio ci assisterà e coronerà di un eterno
trionfo.
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