sabato 14 dicembre 2013

La vita è un dono


 

Carissima Sorella e carissimo Fratello,
 
sì, la vita ha un solo senso: quello di farne un dono, ... perché la vita ha senso solo se é amore.
Ora, é chiaro che l’amore é tanto più grande e tanto più ricco e forte nella misura che si fa dono e dono gratuito.
Se pensiamo a Dio, diciamo che Dio é amore. Perché? Perché il Padre si dona tutto al Figlio, il Figlio si ridona tutto al Padre e lo Spirito Santo é questo eterno, ineffabile abbraccio di amore tra i Due. Allora, quando Dio si manifesta anche fuori da se stesso, per esempio verso di noi, é un’esplosione di amore e di donazione perché sprigiona verso noi l’amore che circola fra i TRE.
Possiamo anche fare dei paragoni vicini a noi: La mamma culla il suo bambino, lo contempla, gli sta accanto nelle notti insonni con tutta la sua dedizione senza nulla chiedere in cambio al suo piccolo, e non potrebbe fare a meno di fare ciò che fa.
Allora, se la vita é un dono ricevuto, questo dono va anche contraccambiato.

La Vocazione é la via per riportare al Signore il dono della nostra vita.
Ragioniamo: Se abbiamo ricevuto tutto da Dio, con grande disponibilità, attraverso la strada che ci indica, vogliamo rendergli tutto con amore. Allora, non possiamo escludere nessuna vocazione ne coltivare pregiudizi. Restiamo aperti a tutte le strade. Ma tutte le vocazioni ci chiamano comunque a uscire dalla nostra casa e da noi stessi. “...chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà” (Mt 10,39). Tutte le vocazioni ci invitano a scomodarci, ci invitano a rischiare, ma a rischiare su e per che cosa? Il rischio é sempre qualcosa che intimorisce, che fa sempre un po’ paura. Quando però si ha a che fare con Dio il rischio si chiama AMORE e d’altra parte non c’é vocazione che non venga da Lui.
A volte però le vocazioni non riescono neppure a mettere un piccolo germoglio, ed altre volte si perdono per strada, falliscono. Questo fa davvero paura. Quante volte mi sono sentita chiedere: E se poi non é la mia strada? E se poi non ce la faccio?. Ma queste domande me le sono sentite porre anche da persone che si stavano sposando! ... Quando e perché dunque, una vocazione può fallire? Quando si manca di disponibilità. E, d’altra parte, non possiamo nemmeno pretendere di vedere tutto prima del tempo. Se si aspetta di vedere tutto chiaro per avere delle sicurezze, nessuno muoverebbe mai un passo. “Il ragazzo che io sposo mi sarà sempre fedele?” “E la ragazza?...”Siamo così fragili..! “Avrò la salute per sopportare la vita di missione?” “Riuscirò a vivere la disciplina del convento?” E’ chiaro che tutto ciò che é umano é precario! Allora che facciamo, non ci muoviamo più? Perché, lo stare fermi sulle poche sicurezze che abbiamo nel momento presente, é una garanzia? Bisogna pensarci, prepararsi, pregare, consigliarsi e poi, dar credito a Dio, FIDARSI DI LUI perché é l’unica garanzia che tenga.
La prova? In una famiglia dove Dio é veramente presente e la fede é praticata , la famiglia tiene. Perché, non ha problemi? I problemi ci sono, ma sono vissuti con Dio e nella fede. Dove questa Presenza non c’é può succedere di tutto. Io sono convintissima che tutti i mali della nostra società sono dovuti alla mancanza di Dio nelle famiglie o comunque, nel cuore dell’uomo. E si vede come le leggi umane non arginano! Ma anche nella vita di totale consacrazione a Dio é necessario “ogni giorno” credere in Lui e vivere in lui ogni cosa, ogni avvenimento, perché anche la vita religiosa é soggetta ai problemi umani.

Ora, tutto questo discorso, l’ho fatto per demolire, sì, per demolire quella visione irreale con cui la società, attraverso i vari messaggi, vuol farvi credere che basta usare quella crema per un successo sicuro in campo sentimentale. Oppure che basta avere quella moto per sentirsi forti. O peggio ancora, che occorre passare dall’esperienza del “mettersi insieme” passando da un’avventura all’altra, per essere normali, altrimenti sei una persona stupida. Possiamo dire che sono questi i valori che danno quella sicurezza di cui abbiamo tanto bisogno? Decisamente NO!
Su, coraggio, domandatevi perché voi giovani siete così malati di insicurezza! Domandatevi perché non sapete prendere decisioni personali e di conseguenza la vostra vita é sempre di gruppo!
Non sarà che vi nutrite di surrogati e non di valori?
Vedete come é lunga la strada da percorrere prima di parlare di vocazione vera e propria?
Ma può darsi che questo sia il momento, magari doloroso per qualcuno, in cui si verifica una rottura d’equilibrio. Suona per tutto l’ora della crisi che può essere un pericolo e al tempo stesso una opportunità. Il pericolo potrebbe essere quello di soccombere, di smarrirsi perché non si ha il coraggio di guardare in faccia la realtà. L’opportunità invece, potrebbe essere di un salto qualitativo, di rilancio in autenticità. Ogni crisi ci riporta agli interrogativi fondamentali della vita.

QUATTRO VOCAZIONI PER TUTTI
Forse voi, giovani amici, avreste fretta di sapere subito come si fa a capire se si é chiamati alla vita religiosa, oppure quella del matrimonio. Invece vi chiedo un po’ di pazienza, perché il “presto e bene non stanno insieme”. Occorre davvero fare un passo per volta per maturare con CHIAREZZA le vostre convinzioni, anche perché non io devo darvi delle risposte, ma voi dovete cercare di darvele attraverso delle coraggiose, profonde e pazienti riflessioni.
Dunque, ci sono quattro vocazioni per tutti. Forse altri ve ne hanno parlato, ma nel dubbio non posso non accennarvele anch’io.


1a) Chiamata alla vita.
Prima che tu nascessi, nessuno pensava a te, né poteva immaginare che tu saresti esistito/a. Ma Dio ti ha pensatao/a e pensandoti ti ha amato/a e poiché Lui é Eternità, da sempre ti ha voluto/a. “Ti ho amato di amore eterno, per questo ti ho attratto con misericordia al mio cuore” (Ger 31,5). Poi, ha predisposto come una catena di grazie, per cui ha chiamato delle creature a cooperare con Lui perché tu avessi questa vita e la realizzassi. Vedi i genitori e poi tutte le altre persone che a livello materiale e spirituale hanno accompagnato la tua vita. Dio poi, ti ha creato/a anche con un’anima immortale,. Ti ha creato libero, intelligente, con una capacità immensa di amare, con la sete di felicità e d’infinito. Tutto questo ha fatto per te Dio perché tu potessi esistere e vivere, ... e vivere per sempre.

2a) Chiamata nella Famiglia di Dio
Che cosa siamo noi se non un granello di polvere sperduto nell’universo? Ma Gesù, il Figlio di Dio si é incontrato con noi, povere e piccole creature e si é innamorato di noi fino a volerci nella sua Famiglia. Con la sua morte sulla croce, versando tutto il suo sangue ci ha fatti fratelli suoi e figli del Padre suo. Prima eravamo solo “creature” di Dio, Gesù ci ha guadagnato l’adozione a “figli di Dio” ed essendo figli siamo anche eredi, dirà S. Paolo e perciò, tutto quello che é del Padre é anche nostro. Con il Battesimo dunque, noi non solo siamo diventati figli di Dio, ma siamo anche partecipi della sua divinità. Ognuno di noi e quindi anche tu porti in te un po’ di Dio. Non poteva che essere così, ma é davvero una cosa grande!

3a) Chiamata alla santità
Prima che il mondo fosse, Dio ci ha predestinati perché fossimo santi e immacolati (Ef 1,4). Per questo Gesù ci dice: “Siate perfetti come é perfetto il Padre vostro che é nei cieli” (Mt 5,48). Questa perfezione é la santità ordinaria chiesta a tutti. D’altra parte, siamo stati creati per amore, siamo stati fatti figli di Dio, abbiamo avuto in aiuto la Grazia per vivere coerentemente la nostra fede cercando di amare Dio e i fratelli, non potremmo non essere santi. Questa é la santità alla quale nessuno dovrebbe sfuggire. E perché del resto rifiutare di essere santi? Al contrario, é la cosa più desiderabile ed é anche la carta di identità che ci ammetterà al Paradiso. Quindi, facciamo attenzione: non pensiamo che la santità sia qualcosa di straordinario riservato a qualcuno, a quei santi canonizzati che tutti conosciamo. Anche loro non si rendevano sempre conto di essere così graditi a Dio e agli uomini. Ma Dio e gli uomini hanno riconosciuto la loro vita santa. Del resto, anche a voi sarà capitato di incontrare persone che traspirano bontà. Ecco, questo impegno a vivere secondo la Parola di Dio, ad essere buoni, questa é la santità normale che come cristiani siamo chiamati a vivere. Poi ci saranno santi che hanno fatto cose eroiche...quella é una chiamata in più.

4a) Chiamata alla vita eterna
E’ inutile deviare il discorso: siamo nati alla vita e vivendo siamo sulla via del ritorno verso la nascita al cielo dove vivremo per l’eternità. Da giovani non ci si pensa e anzi, ci fa proprio un po’ paura, perché abbiamo un’immagine molto dolorosa della morte. Io ho sempre avuto il terrore. Adesso molto meno. Ebbene, questo per dire che alla fine della vita dovremo presentarci personalmente all’incontro con Gesù, il quale giudicherà la nostra vita. Trovati santi , cioé con le opere buone, Gesù ci ammetterà alla gloria eterna del Padre e là vivremo per sempre nella gioia perfetta insieme a tutti i santi del cielo e a quanti avremo amato sulla terra. Questo é il nostro destino: il Paradiso...

DENTRO QUESTE CHIAMATE, LA TUA VOCAZIONE

E’ in questo percorso “normale” della nostra vita, che noi dobbiamo cogliere i segni che indicano la nostra personale e particolare vocazione. Ora, voi capite com’é importante vivere una vita moralmente sana, spiritualmente buona per il piano di Dio su di noi. Quanto più siamo persone rette, oneste, di fede e tanto più ci é dato di capire con chiarezza le cose spirituali. Tanto più ci é facile intuire la volontà di Dio, ma non solo: chi é un grazia di Dio ha in sé i doni dello Spirito Santo i quali operano rendendoci capaci di capire cose superiori alla nostra intelligenza. Pensiamo ad esempio il dono di Sapienza che ci fa capaci appunto di “intuire con il cuore” ciò che altri non intuiscono per intelligenza e cultura.
Immaginate allora come si possano cogliere questi segni là dove si vive purtroppo nel peccato abituale, nello stordimento, nel fango delle passioni o comunque, il meglio che possa capitare,...nell’indifferenza? Certo, se Dio vuole raggiungere un’anima, la raggiunge ovunque, ma che fatica il risalire! Io dico sempre: Attenti giovani! Il Signore può essere ad aspettarvi sulla soglia della discoteca!




Vi lasciamo con alcune domande sulle quali riflettere e rispondere:
1) Dove mi conduce il sentiero che sto percorrendo?
2) Che cosa sto facendo in ordine alla mia realizzazione e alla causa dell’umanità?
3) Che idea di uomo/donna, della sua dignità, della sua grandezza, delle sue potenzialità, emerge dalla vita che conduco?
4) Che posto occupa Dio nella visione che ho della vita, della sua origine e del suo fine, e che traccia imprime Dio nella concretezza della mia vita quotidiana?

Lo Spirito Santo possa con la sua luce e con la sua forza aprirvi la mente ed il cuore alla verità di te stesso/a.

Maria, Madre delle vocazioni, ti benedica

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