domenica 8 dicembre 2013

IMU, il giallo s'infittisce. In rivolta i sindaci


Immagine IMU, il giallo s'infittisce. In rivolta i sindaci

Sull'IMU serve chiarezza.
L'abolizione della seconda rata sulla prima casa decisa mercoledì dal Consiglio dei ministri (CdM) sembra aver creato ancora più dubbi sulla tanto odiata tassa. Il CdM, infatti, ha stabilito che solo metà dell'IMU destinata alle casse dei comuni che hanno alzato l'aliquota oltre i livelli standard sarà coperta dallo Stato mentre l'altra metà sarà a carico dei cittadini che dovranno pagarla a gennaio. Sul piede di guerra gli oltre 600 sindaci che si trovano coinvolti in questa situazione, con l'Anci - Associazione nazionale dei comuni italiani - che chiede al governo di fare “rapidamente chiarezza sulla seconda rata dell'IMU 2013 e onori gli impegni assunti con i contribuenti e i Comuni italiani”. Proprio ieri l'associazione aveva parlato di un'abolizione beffa per 5 milioni di italiani, con molti di questi che potrebbero addirittura trovarsi a pagare di più rispetto al 2012. Il conto potrebbe essere salato soprattutto per coloro che non hanno figli e che possiedono una casa con un valore basso della rendita catastale, a causa della mancanza di detrazioni e dell'innalzamento delle aliquote. In poche parole un bilocale a Milano dal valore catastale di 90 mila euro, che nel 2012 pagava 160 euro, per il 2013 costerà 180 euro. La Uil parla invece di una mini-stangata in media da 42 euro a famiglia. Preoccupato anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. L'esecutivo “che giustamente ha deciso l'abolizione IMU, deve garantire ora la totale copertura finanziaria di questa operazione, perché si tratta di un fondamentale principio di contabilità finanziaria oltre che di una fondamentale questione di giustizia”.

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