domenica 8 dicembre 2013

Maria ci libera dalla schiavitù



Il Papa all'Angelus parla del sì della Madre di Gesù e dello sguardo di Dio che si posa, con amore, su ogni donna e su ogni uomo

Dio ci guarda, guarda ognuno di noi con amore. In una piazza San Pietro già addobbata per il Natale, con il grande albero proveniente dalla Baviera e il presepe napoletano in preparazione intitolato "Francesco 1223-Francesco 2013", il Papa festeggia il giorno dell'Immacolata. «Il nostro sguardo», dice, «è attratto dalla bellezza della Madre di Gesù, la nostra Madre! Con grande gioia la Chiesa la contempla "piena di grazia", così come Dio l’ha guardata fin dal primo istante nel suo disegno d’amore. Maria ci sostiene nel nostro cammino verso il Natale, perché ci insegna come vivere questo tempo di Avvento nell’attesa del Signore».
«Il Vangelo di san Luca», dice papa Francesco, «ci presenta una ragazza di Nazareth, piccola località della Galilea, nella periferia dell’impero romano e anche nella periferia di Israele. Eppure su di lei, su quella ragazza di un paesino lontano, si è posato lo sguardo del Signore, che l’ha prescelta per essere madre del suo Figlio. In vista di questa maternità, Maria è stata preservata dal peccato originale, cioè da quella frattura nella comunione con Dio, con gli altri e con il creato che ferisce in profondità ogni essere umano. Ma questa frattura è stata sanata in anticipo nella Madre di Colui che è venuto a liberarci dalla schiavitù del peccato. L’Immacolata è inscritta nel disegno di Dio; è frutto dell’amore di Dio che salva il mondo».
Un amore che non ci lascia esclusi. Anzi. «Il mistero di questa ragazza di Nazareth, che è nel cuore di Dio, non ci è estraneo», sottolinea il Papa. «Non è lei là e noi qui, siamo collegati, infatti Dio posa il suo sguardo d’amore su ogni uomo e ogni donna con nome e cognome. Il suo sguardo d'amore è su ognuno di noi».
Dio ha «un progetto d’amore che Dio rinnova ogni volta che noi ci accostiamo a Lui, specialmente nei Sacramenti. In questa festa, allora, contemplando la nostra Madre Immacolata, bella, riconosciamo anche il nostro destino più vero, la nostra vocazione più profonda: essere amati, essere trasformati dall’amore, essere trasformati dalla bellezza di Dio. Guardiamo lei, nostra Madre, e lasciamoci guardare da lei perché è la nostra Madre che ci ama tanto; lasciamoci guardare da lei per imparare a essere più umili, e anche più coraggiosi nel seguire la Parola di Dio; per accogliere il tenero abbraccio del suo Figlio Gesù, un abbraccio che ci dà vita, speranza e pace».
Infine il Papa ricorda l'atto di devozione che compirà in
piazza di Spagna, come è consuetudine ogni 8 dicembre, e in Santa Maria Maggiore per pregare per tutti, in special modo per la città di Roma e porre tutti sotto la protezione di Maria.

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