Non uccidete Babbo Natale:
i bambini scoprono da soli che non esiste
L'esperto: l'addio alla leggenda è spontaneo tra i 5-7 anni
Crederci dopo i 9 anni è segno di immaturità e serve tatto
QUANDO DIRE ADDIO - Il dibattito sul momento più giusto e sull'opportunità di sfrattare Babbo Natale è aperto. Si può però dire con certezza che bisogna porsi il problema di rivelare la non esistenza di Babbo Natale quando il bambino ha raggiunto un'età in cui diventa difficile continuare a credere senza incorrere nello scherno o nelle critiche dei propri compagni di giochi. Il rischio è che dietro questa ostinazione nel difendere il mito di Babbo Natale ci sia la voglia di rimanere ancorati alla fantasia, rimandando il confronto con la realtà». L'età spartiacque? Di Giannantonio spiega che «superati i 9 anni» la persistenza della magia di Babbo Natale «diventa un segnale di infantilizzazione, immaturità, educazione incompleta».
EVITARE BRUSCHI SCONTRI CON LA REALTA' - Insomma, va bene «usare simboli nella sfera affettiva, ma con un timing preciso, facendo attenzione a quando la cosa è opportuna». Lo psichiatra definisce Babbo Natale «un referente simbolico interessante e utile a rafforzare l'atmosfera emotiva del Natale per il bambino e la sua famiglia». E il consiglio per i genitori è: «evitate bruschi scontri con la realtà. Non si mandano i sogni di un bimbo in frantumi soprattutto quando, fino a quel momento, si è fatto credere con grande intensità a una fantasmagorica figura di tipo trascendentale, metafisico e metapsicologico». In altre parole tanto più il piccolo è attaccato alla figura di Babbo Natale, «tanto più il trauma di una brusca verità causerà contraccolpi a livello emozionale». Il suggerimento è dunque di usare «prudenza e morbidezza in questi casi». Se, invece, nell'ambiente familiare si è sempre dato poco peso al mito di Santa Claus «il trauma sarà minore. È comunque importante - conclude l'esperto - che i bimbi realizzino da soli qual è la verità. Nell'attesa, meglio non creare situazioni conflittuali in cui un genitore offre una visione realistica e l'altro prolunga il sogno di un mondo abitato da elfi, renne e un caro vecchietto carico di regali». (Fonte:Adn-Kronos Salute)
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