La Città del Vaticano, in seguito ai 'Patti Lateranensi' stipulati tra la Santa Sede e l'Italia l'11 febbraio 1929, è uno stato indipendente, sotto la sovranità assoluta del Pontefice.
Con i suoi 900 abitanti è la nazione più piccola al mondo, che
però stampa i propri francobolli, batte moneta propria, ha una stazione
radio e una stazione ferroviaria e pubblica un prestigioso quotidiano, 'L'Osservatore Romano'. Ad assolvere il servizio d'ordine e di Polizia sono gli Agenti di Vigilanza (istituiti da Pio VII nel 1816) e la Guardia Svizzera, fondata nel 1506, che ancora oggi veste le celebri divise dell'epoca, disegnate, secondo la tradizione, addirittura da Michelangelo.
In questo luogo, uno dei più misteriosi al mondo, in cui possono entrare in pochi, si conservano alcuni tra i più preziosi tesori dell'arte mondiale, conservati nei Musei dei Palazzi Vaticani.
Senza contare i 45 Km di scaffali dell'Archivio Segreto, che raccolgono
un patrimonio immenso di documenti storici di importanza eccezionale.
- La nascita della Basilica di San Pietro -
È a Pietro, primo fra gli Apostoli, primo Papa e capo visibile della Chiesa, che è dedicata la Basilica più importante del mondo cristiano, la grande Basilica di San Pietro, a Roma.
Pietro, così chiamato dallo stesso Gesù, perché designato per essere la "pietra"
su cui edificare la sua Chiesa, fu certo il più intraprendente tra gli
Apostoli: subì il carcere e fu miracolosamente liberato, lasciò
Gerusalemme per giungere fino alla Roma-"caput mundi", centro dell'immenso Impero Romano, dove fu vescovo e primo papa per 25 anni.
Durante la feroce persecuzione ordinata da Nerone, finì in carcere tra le migliaia di cristiani accusati e morì crocifisso,
tra il 64 e il 67 d.C. sul colle Vaticano, nell'area dove sorgeva il
circo Neroniano. La storia racconta che egli volle essere inchiodato
alla croce a testa in giù, non ritenendosi degno di essere crocifisso
allo stesso modo del suo Signore.
Tra le altre tradizioni legate alla figura di Pietro vi è
quella secondo la quale, sulla strada verso la sua esecuzione, o forse
mentre si allontanava da Roma per sfuggire alla morte, egli incontrò
Gesù. Da qui, la decisione di tornare indietro, e la fatidica domanda,
che egli pose al suo Signore nella celebre forma: "Domine, quo vadis?".
Lì dove si estendeva il gigantesco complesso del circo
neroniano, circondato da palazzi, templi e giardini, avvenne dunque
l'esecuzione e la sepoltura del primo e il più autorevole fra gli
Apostoli di Cristo. Una lunga venerazione cominciò a crescere intorno a questo luogo, tanto che, mentre le grandiose strutture del circo andavano in rovina, si sviluppava, prima, una necropoli cristiana e in seguito, nel IV secolo, l'imperatore Costantino decideva di far edificare la prima basilica in onore del Santo.
Nasceva così la chiesa che da allora ha rappresentato il centro fisico e spirituale della Cristianità.
Questa prima basilica era una costruzione immensa e magnifica, che
custodiva tesori d'arte e oreficeria. Pare che i pellegrini del tempo
rimanessero stupefatti di fronte a tante e tali meraviglie. Tra gli
altri capolavori, vi era il celebre mosaico della Navicella di Giotto, di cui oggi si conserva solo una copia nel portico attuale.
Mille anni più tardi la basilica di Costantino cominciava a dare segni di cedimento. Agli albori del XV secolo, un papa, Nicolò V, e un architetto, Bernardo Rossellino, diedero il via ai lavori di quello che diventerà il più famoso e impegnativo cantiere del Rinascimento, la "fabbrica di San Pietro".
Furono in molti, e tra i più prestigiosi artisti e architetti del tempo, a succedersi sul cantiere della nuova Basilica di San Pietro, ma furono Donato Bramante, prima, e Michelangelo
poi, a ideare il rivoluzionario impianto della nuova costruzione.
Bramante costruirà l'immenso corpo centrale, a croce greca e con i
quattro giganteschi piloni a sostegno della crociera. E Michelangelo,
autore del disegno del 'cuppolone', così come i romani chiamano affettuosamente l'enorme cupola,
avrà anche il merito di impostare con uno stile semplice e maestoso
l'aspetto esterno, con le colonne giganti coronate da una fascia
orizzontale molto pronunciata. Sarà, infine, Carlo Maderno
a prolungare la navata centrale e ad innalzare la monumentale facciata:
è una costruzione imponente, larga quanto un campo di calcio e alta
come un palazzo di tredici piani. Sulla sommità si elevano le colossali
statue di Gesù, Giovanni Battista e gli apostoli.
Dal portico, si accede alla basilica attraverso cinque massicce porte di bronzo: quella più a destra è la cosiddetta Porta Santa, che si apre soltanto negli anni giubilari.
Dentro, l'effetto è davvero impressionante:
ciò che colpisce di più sono le dimensioni dell'insieme. Si ha davvero
la sensazione è di trovarsi in un ambiente vuoto e, in effetti, si
tratta di uno spazio immenso, in grado di accogliere fino a 20.000
fedeli. Inoltre, nella vastità del tutto, non si coglie immediatamente l'esatta scala dei singoli elementi: a San Pietro non c'è niente che non sia dieci volte più grande di quanto non sembri da lontano.
San Pietro è, inoltre, uno straordinario
museo, ed è impossibile enumerare l'infinità e il valore dei capolavori
custoditi: basti pensare al baldacchino bronzeo del Bernini, o alla dolcissima Pietà di Michelangelo. E poi, l'esterno: dove, tutto intorno alla chiesa, si dispiega il grandioso colonnato marmoreo del Bernini,
che racchiude la piazza antistante in uno spettacolare e metaforico
abbraccio. Viste dal centro della piazza, nata per ospitare le folle a
volte oceaniche dei fedeli, le doppie colonne del portico si allineano
alla perfezione, in un gioco prospettico assolutamente sorprendente.
Oggi forse non è più come ai tempi del Bernini, quando l'odierna Via della Conciliazione
non c'era ancora: fu realizzata in epoca fascista, quando il Regime
richiedeva strade ampie e rettilinee, utili a processioni e cortei, e
una gran parte del quartiere storico fu demolita. Prima di allora, invece, si sbucava a Piazza san Pietro tutto ad un tratto, dai vicoli del piccolo quartiere di Borgo, e l'immensità della piazza colonnata appariva all'improvviso, lasciando senza fiato.
Eppure anche oggi, proprio come allora, davanti alla magnificenza e
alla sacralità di questo luogo così straordinario, si continua a provare
lo stesso senso di smarrimento e ammirazione. |
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