sabato 7 dicembre 2013

Papa Francesco sferza Roma e i romani: serve solidarietà, non possiamo liquidare i poveri con un pietoso: “Dio t'aiuti”


 

Città del Vaticano – Papa Francesco sferza Roma e i romani, incoraggiando tutti ad una maggiore solidarietà verso chi sta male, chi chiede un aiuto, chi è solo. Davanti alla basilica di San Giovanni in Laterano per la tradizionale processione del Corpus Domini, Papa Bergoglio ha pronunciato parole durissime: “Quante volte noi cristiani abbiamo questa tentazione. Non ci facciamo carico della necessità e degli altri, congedandoli con un pietoso: che Dio di ti aiuti”. Eppure l’insegnamento di Cristo va nella direzione opposta. “La parola solidarietà è malvista dallo spirito mondano” ha aggiunto davanti ad una folla composta da gente semplice, il clero della diocesi, i cardinali.

“Gesù ci dice che nella Chiesa ma anche nella società una parola chiave di cui non dobbiamo avere paura è solidarietà, mettere cioè a disposizione di Dio quello che abbiamo, le nostre umili capacità, perchè solo nella condivisione, nel dono, la nostra vita sarà feconda e porterà frutto!”.

Nell’omelia ha spiegato che lui stesso, nel suo agire quotidiano, si lascia guidare da tre parole: sequela, comunione, condivisione. Le chiavi di lettura per comprendere che la scelta di seguire Cristo significa “uscire da sé stessi” per toccare il prossimo, le periferie esitenziali, i diversi, gli ultimi. "Gesu’ parla e agisce in modo nuovo, con l’autorita’ di chi e’
autentico e coerente, di chi parla e agisce con verita’, di chi dona la speranza che viene da Dio, di chi e’ rivelazione del volto di un Dio che e’ amore” perché, ha concluso il Papa, “la nostra vita non è un nostro possesso ma un dono a Dio e agli altri".

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