venerdì 13 dicembre 2013

L'impressione del "déjà-vu"

Chi non ha mai provato almeno una volta la sensazione di aver già visto un posto fino a quel momento sconosciuto, di aver già incontrato una persona che comunque non si conosce o addirittura di aver già vissuto un evento assolutamente inedito? Doctissimo ti guida alla comprensione di questo strano fenomeno: l'illusione del "déjà-vu".
L'impressione del déjà-vu
© Thinkstock
"Che strano… ho la sensazione di aver già vissuto questa situazione". Siamo in molti ad aver provato almeno una volta nella vita questa illusione chiamata "déjà-vu". Qual è l'origine di questo curioso fenomeno? Esploriamo insieme questa impressione bizzarra con il contributo di specialisti del cervello e della memoria.

"Déjà-vu": una sensazione ampiamente condivisa

L'impressione di "déjà-vu" si manifesta quando abbiamo la sensazione di aver già incontrato una persona comunque sconosciuta o quando abbiamo l'impressione di aver già vissuto una sensazione comunque nuova. Secondo quanto rivelato da uno studio americano1, questa strana sensazione è particolarmente diffusa, in quanto circa 6 persone su 10 hanno sperimentato almeno un episodio di questo tipo nel corso della vita.
Questo stesso studio rivela inoltre che l'impressione di "déjà-vu" diminuisce con l'età e che sarebbe stimolata da stress e stanchezza. Peraltro, sembrerebbe che questo fenomeno sia più frequente nelle persone di livello socio - culturale elevato e in chi ha viaggiato molto.

Un fenomeno difficile da spiegare

Da due secoli, l'impressione di "déjà-vu" affascina. D'altronde è stata oggetto di non meno di una trentina di interpretazioni2, dalle più strampalate, che attribuiscono al "déjà-vu" un'origine nel paranormale, alle ipotesi più serie, tratte dalla neuropsicologia. "È un fenomeno molto difficile da spiegare", afferma Francis Eustache, Direttore dell'Unità di ricerca in neuropsicologia cognitiva e neuroanatomia funzionale della memoria umana (Inserm, Università di Caen).
Tuttavia, a parere degli specialisti in neuropsicologia della memoria, è possibile avanzare alcune ipotesi. In caso di illusione di "déjà-vu, "la via che conduce a un ricordo sarebbe sbagliata". In altre parole, l'inganno proviene dalla nostra memoria. La situazione vissuta determinerebbe uno stimolo che attiverebbe nella nostra memoria conoscenze attinenti all'evento. Tutto ciò viene a creare un senso di profonda familiarità, come se riportassimo alla memoria un ricordo che in realtà non esiste.
"Possiamo quindi inserire l'impressione di "déjà-vu" nella categoria dei falsi ricordi", spiega Francis Eustache. A suo avviso, si tratta in qualche modo del "prezzo da pagare per il funzionamento complesso della nostra memoria". Infatti, proprio la memoria ricostruisce incessantemente per selezionare o meno le informazioni e i ricordi precisi. "Questo fenomeno, nonostante la complessità, è assolutamente normale. Non va confuso invece con alcuni sintomi di malattie neurologiche", precisa il ricercatore.

Epilessia e sensazione di "déjà-vu"

L'impressione di "déjà-vu", infatti, può essere il sintomo di alcune forme di epilessia. Questa affezione neurologica si manifesta attraverso una serie di scariche elettriche a livello cerebrale. Esistono diversi tipi di epilessia e altrettanti sintomi associati in funzione delle regioni cerebrali colpite.
"La sensazione di "déjà-vu" che è possibile osservare in alcuni pazienti epilettici si manifesta nello stesso modo che negli altri soggetti "sani". In compenso, la frequenza di questi episodi è molto più alta, fino a contare più episodi a settimana in alcune forme di epilessia", commenta Patrick Chauvel, Professore di neuropsicologia e neurologo presso l'Hôpital de la Timone di Marsiglia (AP-HM, Inserm).
Grazie ad alcune rilevazioni condotte dal neurologo e dalla sua équipe3, pare che l'impressione di "déjà-vu" abbia origine dalle regioni interne del lobo temporale. "Una delle ipotesi che avanziamo, consisterebbe in una sincronizzazione anomala della nostra percezione del presente e della memorizzazione dei nostri ricordi", continua il Prof. Chauvel. La sincronizzazione di questi due flussi di informazioni porterebbe quindi il cervello a interpretare il presente come se fosse passato. "Ma questa impressione di déjà-vu potrebbe avere anche un'altra origine, come la stimolazione anomala del nostro sistema di rilevamento della familiarità, in occasione di un evento del tutto inedito", aggiunge il neurologo.
La strana sensazione di déjà-vu verrebbe quindi originata dai meccanismi complessi del nostro cervello. Se i processi in gioco sono ancora oggi oggetto di diverse ipotesi, possiamo comunque affermare che la spiegazione di questo fenomeno si nasconde nel funzionamento dei nostri sistemi neuronali. Eliminati, quindi, i fenomeni paranormali e altre interpretazioni mistiche.
Sarah Laîné
1 - A Review of the déjà-vu Experience, Alan S. Brown, Psychological Bulletin 2003, Vol. 129, No. 3, 394-413.
2 - The déjà-vu Illusion, Alan S. Brown, Current directions in Psychological Science 2004 , Vol 13, No 6.
3 - The dreamy state : hallucinations of autobiographic memory evoked by temporal lobe stimulations and seizures. Vignal JP, Maillard L, McGonigal A, Chauvel P. Brain. 2007 Jan;130(Pt 1):88-99.

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