lunedì 18 novembre 2013

I politici sprecano e...

I politici sprecano e i cittadini pagano i loro sprechi. 

La classe politica italiana sperpera i soldi pubblici, e i cittadini pagano questi loro sprechi, attraverso l’aumento del prelievo fiscale e la riduzione dei servizi essenziali.

 Oggi l’Italia sta attraversando un periodo di forte crisi economica, iniziata nel 2008 negli Stati Uniti e diffusasi in tutto il mondo. In Italia i “governi della crisi” non sono riusciti a fronteggiarla, anzi hanno solo peggiorato la situazione. L’ultimo di essi, il cosiddetto governo tecnico di Monti, è riuscito solo ad aggravare le circostanze, distruggendo l’economia di un Paese; argomento che sarà approfondito in un altro articolo. Questa è solo una premessa, nella quale evidenziare i continui sperperi e scandali dei politici, nonostante le condizioni in cui versa l’Italia.
 I nostri cari politici continuano a rubare e a vivere sulla spalle dei cittadini, basta pensare agli scandali sul finanziamento pubblico, ‘questi soldi venivano utilizzati da alcuni partiti per finanziare le spese personali dei loro membri’, è stata chiesta l’abolizione o la riduzione dei finanziamenti, ma la maggior parte dei politici ha detto no (vergogna).
 Gli sprechi dei governi regionali, come accaduto in questi giorni nel Lazio, ma in passato anche in Campania (con il governo Bassolino) e in altre regioni.
Gli stipendi e le indennità che percepiscono gli onorevoli, i senatori, i presidenti di camera e senato, il presidente della Repubblica e i vari dirigenti delle amministrazioni pubbliche, sono uno schiaffo nei confronti dei cittadini, che in questo momento sono costretti a “tirare la cinghia” a causa di tutti gli aumenti portati dalle nuove regole per salvare l’Italia (più che le regole per salvare l’Italia sono le regole per salvare se stessi).
I viaggi dei politici, compreso il presidente della Repubblica, con delegazioni esagerate al seguito, le auto blu, le spese pazze dei palazzi governativi, le pensioni d’oro, e tantissimi altri spechi che è inutile elencare.
Gli sprechi dei governi provinciali, che potrebbero essere eliminati abolendo le provincie.
 Gli spechi dei comuni, che potrebbero essere eliminati accorpando i comuni con meno di 5.000 abitanti.
 Intanto mentre loro vivono nel lusso e spendono, anzi rubano i nostri soldi, i cittadini italiani devono fare i conti con la disoccupazione, la pressione fiscale, e devono cercare di arrivare alla fine del mese dignitosamente.
 I provvedimenti varati dal governo Monti non hanno risolto il problema della crisi in Italia, anzi. Hanno creato una recessione economica che durerà molti anni; sono serviti solo a riparare gli sprechi del governo e a far contenti i vertici europei (anche questo sarà oggetto di un altro articolo).
 Io credo sia arrivato il momento che i politici e coloro che dirigono lo scenario dell’economia italiana, la smettano di vivere come parassiti sulle spalle dei cittadini e si diano da fare per far riprendere l’economia dell’Italia, se poi non sono capaci, allora, è meglio che se ne vadano, e se non vogliono andar via dobbiamo essere noi cittadini a mandarli a casa; in che modo? Non votandoli o votando persone che non fanno parte della casta consolidata di vecchi volponi (sempre se queste persone esistono). Questo può sembrare un comportamento come dicono loro d’irresponsabilità, io invece dico che andare a votare per un cittadino è un diritto e un dovere, ma governare in modo giusto è un dovere politico, e i veri irresponsabili sono i governanti.
 Se fossi io al loro posto adotterei alcuni provvedimenti, che elencherò qui in sintesi, e che poi saranno in altri articoli meglio approfonditi:
1) diminuire il numero dei parlamentari, in modo drastico;
2) ridurre lo stipendio dei parlamentari, e dei consiglieri regionali, compresi i benefici di cui godono;
3) eliminare i senatori a vita;
4) abolire l’attuale legge sul finanziamento pubblico ai partiti (stabilire solo un minimo rimborso per le spese elettorali sostenute e documentate).  I partiti che avranno ottenuto il 10% dei consensi alla camera e al senato potranno ottenere un rimborso per le spese elettorali sostenute (documentandole) non superiore al tetto massimo dei 5 milioni di euro. Per quanto riguarda le elezioni regionali, i partiti che avranno ottenuto sempre il 10% dei consensi alla regione potranno richiedere un rimborso per le spese elettorali sostenute (documentandole) non superiore al tetto massimo dei 2 milioni di euro. Tutti gli altri finanziamenti dovranno pervenire da donazioni e raccolte di fondi, destinazione del 5 per mille, quote dei soci, ecc. Tutti i bilanci dei partiti dovranno essere certificati da società esterne. In questo modo il finanziamento a pioggia verrà abolito, ci saranno solo rimborsi per la campagna elettorale, che verranno dati ai pochi partiti che raggiungono il 10% dei consensi, eliminando così i piccoli partiti che nascono solo per rubare il finanziamento. Infine con il tetto massimo non superiore a 5 milioni e a 2 milioni la spesa sarà minima;
5) eliminazione delle provincie e trasformazione degli istituti e uffici provinciali in distaccamenti regionali, in questo modo si eliminano tutte le spese e gli spechi dei governi provinciali;
6) eliminazione di tutte le consulenze superflue;
7) riduzione dello stipendio del Presidente della Repubblica e riduzione delle spese sostenute dal Quirinale;
8) riduzione drastica delle delegazioni che seguono i governanti nei viaggi di stato, è una vergogna vedere viaggi con delegazioni di 300, 400 persone, bisogna stabilire un tetto massimo, e impedire che si portano dietro i parenti a spese dello Stato.
 Questi i provvedimenti più urgenti. Altri verranno trattati in apposita sede.
 Concludo con un’affermazione “fare il politico non è un posto di lavoro, come oggi molti lo hanno interpretato, e che perciò conservano con tanta ingordigia; fare il politico è una vocazione , è come fare il volontario di una associazione non profit. Chi fa il politico non lo deve fare per i soldi e per la poltrona, ma lo deve fare per aiutare i cittadini e far star bene lo Stato, e ha il dovere di governare in modo giusto. Oggi in Italia questo non esiste, i politici stanno lì solo per lo stipendio e la poltrona, e vivono come parassiti.”

 Marco Tangredi

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