martedì 19 novembre 2013

Il tempo delle chiacchiere è finito

occorre agire

Mandiamo a casa chi sta impoverendo l'Italia


 Gli ultimi dati forniti dall'Istituto Nazionale di Statistica sull'economia sono a dir poco allarmanti: per il 2013 si prevede una riduzione del Prodotto Interno Lordo pari all'1,4% in termini reali, una contrazione dell'1,6% degli acquisti delle famiglie, una diminuzione degli investimenti fissi lordi del 3,5%, un aumento della disoccupazione che arriva a sfiorare il 12,3%. Nonostante le rassicurazioni di Draghi, anche per il prossimo anno le previsioni non appaiono certamente confortanti. In tutto questo, la pressione fiscale effettiva invece di diminuire aumenta, arrivando, secondo Confcommercio, al 54%, con un +1% rispetto all'anno precedente; e le banche, secondo Adusbef, hanno piazzato negli enti locali titoli tossici per circa 23 miliardi di euro che ci verranno addebitati. La nostra economia appare dunque molto debole e, stando così le cose, per tornare ai livelli ante crisi ci vorranno, secondo le stime, dai 15 ai 20 anni. Tutto questo a causa dell'incapacità dei nostri governanti che, essendosi venduti alla finanza speculativa di Bruxelles, non hanno più la forza di spezzare le catene della schiavitù. Per capire come far ripartire l'economia, basterebbe guardare all'America e alle scelte annunciate dal nuovo governatore della Federal Reserve, Janet Yellen: non cambierà la politica monetaria del suo predecessore, Ben Bernanke, ma anzi, attraverso la stampa della moneta a tasso 0, fornirà una maggiore liquidità alle banche per sostenere l'economia reale e rilanciare l'occupazione. Non lontano da noi, c'è chi si sta preparando a mettere in atto mosse simili. In Francia, Marine Le Pen, con il suo partito di destra, il Front National, dopo aver vinto alle elezioni cantonali di Brignoles, un paesino a sud della Francia, con il 40% dei voti, è in testa ai sondaggi per le europee del 2014. La sua ricetta per la ripresa dell'economia è quella di uscire dall'euro per porre fine al grande bluff fallimentare dell'Europa, e i cittadini della Francia, primo fra tutti il noto attore Alain Delon, sembrano darle ragione. Non ci resta dunque che aspettare di vedere se Marine Le Pen, avendo le mani più libere delle nostre, abbia la meglio sui suoi avversari nemici del popolo francese. Nel frattempo, però, anche l'Italia dovrebbe darsi da fare per eleggere un nuovo leader "giovane" che ci porti fuori dall'euro e, tornando in possesso della stampa della moneta, creare un asse italo-francese per ricapitalizzare le banche e proibire la finanza speculativa nemica dell'economia reale. Per cavalcare la civiltà dei consumi, occorrono famiglie ricche e Stato molto indebitato in opere pubbliche utili alla collettività. Se per assurdo fosse necessario costruire strade d'oro per cogliere il vento della ripresa e ridurre la disoccupazione, lo Stato dovrebbe farle. Cari lettori, il tempo delle chiacchiere è finito: occorre agire.

Mario Pinzi

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