martedì 19 novembre 2013

Italiani, quarantenni e disoccupati.

Ecco chi affolla le mense dei poveri 

 

I dati raccolti dagli operatori dei centri di ascolto e dei servizi di Caritas Ambrosiana di Milano non lasciano dubbi: una fascia crescente della popolazione italiana non ha più prospettive per il futuro, e abbandona ogni speranza. A fornire l’ennesimo, duro ritratto della crisi è il Rapporto sulle povertà nella diocesi di Milano, che descrive la condizione dei tanti uomini e donne di mezza età che hanno perso il lavoro e non riescono a trovarne un altro, uno qualunque. Nei centri di ascolto del capoluogo lombardo, gli utenti che si rivolgono agli sportelli per il lavoro sono in costante aumento, e la rassegnazione dilaga. Dal 2008 al 2012 sono aumentati del 31,4% coloro che domandano pacchi di viveri e piccoli aiuti materiali. Nel corso del 2012 gli italiani che si sono rivolti ai centri in cerca di cibo sono il 37%, percentuale pressoché identica a quella degli stranieri. Ormai le mense per i senza fissa dimora e i dormitori sono pieni di italiani. Hanno più di 40 anni, hanno perso il lavoro e ammettono di trovarsi in uno stato di necessità. Spesso l’indigenza riguarda intere famiglie, e si incontrano padri divorziati che alla mensa dei poveri ci portano anche i figli. Qualcuno se la prende con la politica: “Letta dovrebbe venire qui a vedere come vive un uomo troppo vecchio per un colloquio di lavoro e troppo giovane per andare in pensione”. di Fabio Abati

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