mercoledì 27 novembre 2013

arriva il 'reddito minimo garantito'


 


Manovra, fiducia ok. Forza Italia all'opposizione.
Le misure: arriva il 'reddito minimo garantito'

di Alessandra Severini
ROMA - Una nuova, più stretta maggioranza vota la fiducia alla legge di stabilità. E certifica la sopravvivenza del governo Letta, nonostante l’addio di Forza Italia.  
Quella delle larghe intese è per i forzisti, «un’esperienza finita» perché «non ci sono più le condizioni per collaborare con il governo». La scelta di Berlusconi, proprio alla vigilia del voto sulla decadenza, fa traballare l’esecutivo che ora al Senato può contare su una manciata di voti di scarto. Il presidente Napolitano si preoccupa di puntellare il governo.
Ai forzisti che chiedono una verifica di maggioranza, risponde che la si avrà subito col voto sulla legge di stabilità. Ed ecco il Senato nella notte votare la fiducia alla manovra finanziaria: 171 sì, 135 no. E sancire così la sopravvivenza dell’esecutivo nonostante il voto contrario di Forza Italia. Il premier Letta, presente in aula, lo aveva previsto e nella giornata aveva assicurato: «Andrà tutto bene». Lui è convinto che finalmente è stata fatta «chiarezza» e il governo è ora più forte. Di fatto Letta può contare a Palazzo Madama su 167 voti, con il nuovo partito di Alfano rimasto l’unico nell’area centrodestra a sostenere il governo.
«Il paese ha bisogno di un buon governo e non del buio di una crisi» difende la sua scelta il vicepremier e ormai ex delfino del Cavaliere. Berlusconi gli risponde acido: «Questa è la legge di stabilità delle poltrone».
Le novità dell’ultima ora della manovra prevedono la sperimentazione in alcune aree metropolitane del reddito minimo garantito, un sostegno alle famiglie che si trovano in condizioni di povertà assoluta. Le risorse stanziate ammontano a 120 milioni per tre anni. La legge di stabilità lo chiama Sostegno all’inclusione attiva e prevede che verrà erogato solo se il beneficiario rispetta un patto di inserimento sociale e lavorativo. Tale fondo verrà finanziato con il contributo di solidarietà sulle cosiddette pensioni d’oro che toccherà quelle al di sopra dei 90mila euro. In particolare il contributo sarà del 6% sulle pensioni oltre i 90mila euro l’anno, salirà al 12% per le pensioni oltre 128mila euro, per giungere al 18% per gli assegni sopra 193mila. Il contributo di solidarietà si applicherà per tre anni.
Spazio poi alla Iuc, la nuova tassa sulla casa, composta da Imu (che non si paga sulla prima casa) tariffa rifiuti e tariffa sui servizi indivisibili. Il governo giura che, anche dalla nuova imposta sugli immobili sarà esentato chi non ha pagato l’Imu nel 2012. Il taglio del cuneo fiscale porterà detrazioni ai redditi fino a 35.000 euro (con un impatto maggiore tra i 15.000 e i 20.000). La speranza del premier è di dare uno slancio all’economia. E sulle tasse, Letta ha aperto alla possibilità di inserire nel passaggio alla Camera la previsione di destinare tutti i tagli della spending review del 2014 al taglio delle tasse delle famiglie.

 

Nessun commento:

Posta un commento