martedì 10 dicembre 2013

Cosa faceva Dio prima di creare il mondo?

Tre tesi bibliche:

  DIO VIVEVA SULLE ACQUE PRIMA DI CREARE L'UNIVERSO

 l'acqua è sempre esistita insieme a dio

  l'acqua fungeva da massa vaporosa su cui far aleggiare dio
Analisi sulla creazione di Dio. La nuvola rossa e le acque su cui si regge Dio - Cappella Sistina
 

  
 premessa 
La Bibbia ci dice come viveva Dio prima di creare l'universo:
nel buio e sopra le acque
[Genesi 1,2]

Partiamo dalla Bibbia CEI: «le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque». La Vulgata è più esplicita: «...lo spirito di Dio si movea sopra le acque».

Vediamo a cosa serviva l'acqua a Dio.
Per la scienza biblica è inconcepibile reggersi nel vuoto perché in mancanza di sostegno si precipita nell'abisso.
È sufficiente osservare gli affreschi religiosi per notare che Dio è sempre sorretto dall'acqua..La nuvola dell'acqua funge da "massa di sostegno" per non sprofondare nel vuoto. Di conseguenza, per la Bibbia, l'acqua è sempre esistita e non è mai stata creata, essendo "eterna convivente di Dio". Tuttavia, oggi sappiamo che la prima molecola dell'acqua si è formata sette miliardi di anni dopo il Big Bang, per cui la data di nascita di Dio risale a molto tempo dopo la formazione dell'universo.
 1ª
prova
Dio non creò ma separò

«In principio Dio creò il cielo...»  Prima, diamo un'occhiata a 2 manipolazioni del brano.
Come è avvenuta la "creazione del cielo"?
Fu adoperata l'acqua del regno di Dio (l'acqua di sopra) per formare l'acqua del cosmo (l'acqua di sotto) dando luogo a nuvole e mari. Dopo aver "separato le acque dalle acque" [Genesi 1,6-7] apparve all'orizzonte la curva divisoria del cielo.
Quest'azione separativa dell'acqua è confermata dagli stessi biblisti: «L'atto creativo è, infatti, concepito come un intervento divisorio» [Le sorgenti di Dio, G. Ravasi, Ed. San Paolo, 2005]. Identica interpretazione la troviamo nella prima nota nella Nuova Bibbia CEI «Nei primi giorni Dio crea separando» [→
Ed. San Paolo 2009].

I biblisti hanno adoperato un raggiro dialettico per non dire apertamente che Dio non creò, giacché il “separare” già prevede l'esistenza della sostanza. Di conseguenza, Dio non ha creato niente, ma ha suddiviso l'acqua che già conviveva con Lui.
 2ª
prova
La vita di Dio sull'acqua

Sant'Agostino, nel commentare il Salmo 115,16 «Il cielo del cielo è del Signore», conferma che «sopra il nostro firmamento ci sono altre acque» [Le Confessioni, Libro 13, cap. XV]. Poi, rafforza questa tesi asserendo che «qualunque sia il modo e la specie delle acque che lì si trovano, non abbiamo il minimo dubbio che esse vi siano» [De Genesi ad litteram 2,5]. D'altro canto, per il principio dell'immutabilità divina, se prima della creazione Dio viveva sulle acque, così è ancora oggi.
Non sono miraggi agostiniani, bensì fedeli raffigurazioni della Bibbia:
■ «Costruisci sulle acque la tua dimora, fai delle nubi il tuo carro» [Salmo 104,3]
■ «Lodatelo, cieli dei cieli, voi acque al di sopra dei cieli» [Salmo 148,4]
■ «Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli» [Daniele 3,60]
■ «Salire in cielo» significa salire nelle acque dove risiede Dio. Infatti, la voce ebrea "cielo"
   significa «luogo dove sono le acque» [Nota Bibbia Martini - Genesi 1,8].


Tra le acque di Dio e le acque della terra
L’unico dubbio per sant'Agostino era sulle caratteristiche delle acque del regno di Dio. Ma anche su questo dilemma c’è il responso biblico.
Dopo la divisione iniziale delle acque c’è stato un momento di ricongiungimento attraverso il Diluvio universale. Scrive G. Ravasi nel testo sopra indicato [pag.45]: ci fu «una retrocessione del mondo allo stato confuso antecedente alla separazione-creazione divina. Infatti anche le acque celesti s’incrociarono con quelle dell’abisso e, insieme, infrangono la frontiera che tutela la terraferma».
Si riferisce a Genesi 7,11 quando Dio aprì le cataratte del cielo (i tombini del firmamento) per far sprofondare le acque dell'oceano celeste (del regno di Dio) nelle acque del cosmo, provocando la "strage universale", chiamata Diluvio universale. Nell'incrociarsi e nell'intersecarsi dei due ambienti acquatici c'è la conferma che le acque del cielo di Dio hanno le stesse caratteristiche delle acque dell'universo. Lo confermano altri brani: la pioggia proviene dal "cielo di Dio": «le cateratte del cielo furono chiuse e fu trattenuta la pioggia dal cielo» [Genesi 8,2]. Dunque, sant'Agostino può dormire sonni tranquilli: l'acqua che esce dai rubinetti di casa è la stessa su cui aleggia Dio.
 3ª
prova
L'acqua come sostegno nell'Antico Testamento, nel Corano e nei Vangeli
Per la scienza meccanicistica, a cui aderiva la Bibbia, era inconcepibile per un oggetto restare sospeso nel vuoto. La legge di gravitazionale non era neppure immaginata. Non a caso, la calotta del cielo era sorretta da due colonne che s'innalzavano dalla piattaforma terrestre. Anche gli angeli - pur essendo esseri spirituali - avevano bisogno di ali per spiccare il volo. Un immediato riscontro è nell'affresco centrale della Cappella Sistina: anche Cristo si regge su una nuvola. Nel 610 d.C. Allah si domanda: «Chi trattiene gli uccelli dal cadere?». Il Dio coranico, non conoscendo le proprietà fisiche dell'aria e non riuscendo a spiegarsi il fenomeno del volo, sostiene che Egli sorregge gli uccelli sospesi in aria [Sura LXVII,19].
Nel Nuovo Testamento troviamo analoghe simbologie: Cristo
cammina sul mare per imitare Dio che aleggia sulle acque. Inoltre, l'Ascensione in cielo avvenne su una nuvola d'acqua. Cristo ha avuto bisogno di una navetta acquifera per salire in cielo. [Att. Ap. 1,9]

 L'idea del sostegno le colonne dell'universo altri brani

  
 4ª
prova
Ma oltre al sostegno, a cos'altro serviva l'acqua?
Ecco cosa ci dice la Bibbia: «Disse ancora Dio: producano le acque i rettili animati e viventi, e i volatili sopra la terra sotto il firmamento del cielo» [Genesi 1,20 - Bibbia Vulgata/Martini e Ed. Paoline 1969]. Ancora una volta la nota della Bibbia Martini ci aiuta a capire questo passaggio: «lo spirito vivificante infondeva nelle acque la virtù di produrre i rettili, i volatili, i pesci». In altre parole, questa fetta di creazione avvenne direttamente dall'acqua agli animali grazie al ruolo di intermediario divino della sostanza acquifera. Una sorta di ricompensa per i servigi forniti dall'acqua a Dio. Pure Allah, che ha scopiazzato dalla Bibbia, riporta lo stesso impianto creazionista.
 5ª
prova
L'acqua dalla filosofia alla teologia
La goccia d'acqua è stata la più antica divinità: il seme era fecondato dalla pioggia che giungeva dall'alto del cielo. Nella filosofia orientale e presocratica l’acqua era un «principio primo». L'eternità dell'acqua nasceva dalla sua indivisibilità, così considerata sino al 1700 (Lavoisier/Cavendish).
La Scienza di Dio ha importato dalla pseudoscienza il «principio primo dell'acqua» tramutandolo in "elemento ab aeterno" e formando il binomio indissolubile Dio-acqua. Non a caso, sant’Agostino pensava che «le acque del cielo sono immortali».

La religiosità dell'acqua - entità femminile - è il residuo simbolico di quando la donna era la divinità creatrice. L'acqua di Dio, vitale e silente, è la genitrice del maschio Jahvè in funzione di grembo.
 6ª
prova
Quando è nata l'acqua?
Oggi sappiamo che l'acqua è una molecola formata da una rete di atomi e che gli atomi non esistevano prima del Big Bang. Inoltre, sappiamo che l'era della materia è sbocciata migliaia di secoli dopo la grande esplosione, mentre l'acqua ancor più tardi: suppergiù sette miliardi di anni dopo il Big Bang. Cioè, dopo la nascita dell'ossigeno (elemento pesante), dopo che la temperatura è scesa sotto i 3.000 °C e infine dopo il matrimonio collettivo di 6 molecole [H²0] indispensabili per formare la più piccola goccia d'acqua.

Ma tutto questo Dio non lo sapeva!
E non sapeva neppure che con l'acqua c'è già lo spazio-tempo e con le quattro dimensioni c'è anche la relatività. Per di più, dove c’è acqua c’è vita e quindi già esisteva la vita prima della “creazione di Dio". In parole povere, Dio credeva di aver creato non sapendo che la creazione era già avvenuta. L'acqua è il testimone muto della menzogna divina!

 7ª
prova


Col senno del poi...

  
Con l'avvento della scienza moderna la teoria creazionista fa acqua da tutte le parti. Dopodiché, l'esegesi biblica ha cambiato il significato del testo biblico: «la Sacra Scrittura non ha lo scopo di dare informazioni scientifiche». Così recita la 1ª nota della Bibbia CEI ed. 1974. Tuttavia, fino a qualche decennio fa il libro della Genesi era considerato un vero trattato di scienza.
I Padri della Chiesa e l'ermeneutica biblica ricorrevano alle Scritture per spiegare la cosmologia celeste - come nel processo a Galilei - perché «Tale fu l'origine del cielo e della terra quando l’uno e l’altra fu creata» [Genesi 2,4 - Vulgata/Martini].
  

Se la vita non è un dono divino, crolla la funzione di Dio

San Tommaso d’Aquino, nella Summa Teologica, scriveva sulla scienza di Dio:
- «In Dio vi è scienza allo stato perfettissimo» Argomento 14, art. 1
- Dio «conosce le cause supreme» Argomento 14, art. 1,2
- «la scienza di Dio ha per oggetto non altro che il vero» Argomento 14, art. 13,2

Parole sante fino a quando la scienza divina sembrava esatta, mentre adesso che ha perso ogni fondamento è stata declassata in metafora. Vecchio trucco e vano tentativo.

La legge del silenzio

I biblisti hanno sempre evitato di commentare il brano della Genesi 1,2 in cui Dio aleggia sulle acque. Non potendo girare
la frittata, bocche cucite per insabbiare la fallace teoria.


Il colpo di grazia

La Bibbia Ed. San Paolo 2009 nel confermare che «nei primi
giorni Dio crea separando» non si è resa conto di ciò che ha scritto. Se Dio non creò "all'inizio di tutte le cose", non creò
neppure successivamente.
Dopo non ha più senso ed è comunque inutile.

La confessione anticreazionista nelle note della Bibbia CEI 2008, ed. San Paolo 2009
La confessione dei biblisti

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