giovedì 21 novembre 2013

l’esasperazione di un popolo


cala


Ma come si fa a non capire l’esasperazione di un popolo

Alessandra Calabrese | Ma come si fa a non capire l’esasperazione di un popolo frustrato, affamato, umiliato, impoverito, violentato, raggirato… Com’è possibile che giornalisti e politici indaghino su chi approva e chi condanna gli atti di violenza che hanno segnato la manifestazione del 14 a Roma, piuttosto che chiedersi PERCHE’? Perché è la domanda! Perché!!!??? Sembra ovvio, banale e, invece, a quanto pare, non lo è…

Questi burattini senza più cervello, senza più anima, senza più vista né udito, con il loro ditino di rimprovero che fa segno di no, si aspettano che i dimostranti dicano: “Brutti cattivi, non si fa!” oppure: “Non lo facciamo più” e allora tutto è a posto, si può continuare a parlare del nulla…Io ero piccola quando mia madre cercava di spiegarmi così la differenza tra il bene e il male, ma adesso sono grande, e sono grandi anche quelle migliaia persone che l’altro giorno per strada protestavano: noi sappiamo cosa è giusto e cosa è sbagliato, non vogliamo che ci si chieda se si fa! Vogliamo che il governo si chieda PERCHE’…
Quelle che ho visto in questi giorni sono scene di guerra civile! Come si può non capire?!? Manifestanti violenti contro poliziotti innocenti, poliziotti violenti contro manifestanti innocenti. Di sicuro estremisti fuori controllo ma di sicuro infiltrati, perché fa comodo distogliere l’attenzione dalle cause del dissenso, e poi tante persone, ferite nel corpo e nella dignità, che si difendono come possono. Nella bailamme che è scoppiata questa sera ad Anno Zero durante l’intervento del primo studente, è stato perso di vista il punto. Solo per pochi attimi Santoro si è chiesto perché studenti, che fino a quel momento avevano manifestato in modo pacifico, non hanno preso le distanze da quanto stava succedendo, e qualcuno ha rimarcato che le violenze sono scoppiate dopo che la mozione di sfiducia era stata respinta.
E come al solito la risposta è nella domanda…com’è possibile che gruppi di persone che a lungo manifestano pacificamente per affermare i propri diritti, e che in questo dimostrano di credere nei diritti umani e nella democrazia, all’improvviso accolgano come possibile la violenza inutile contro poliziotti che possono essere i loro fratelli, i loro padri, i loro figli? L’unica risposta possibile è l’ESASPERAZIONE e lo conferma il momento in cui sono scoppiati i disordini: il momento in cui tutti si sono resi conto che NON ESISTE NESSUNO CHE CI RAPPRESENTI!!!!!!
Il nostro paese ha raggiunto un tasso di disoccupazione altissimo, questo significa che circa due milioni di famiglie non hanno di che mangiare, non hanno di che vestirsi, non hanno di che pagare casa e bollette. Una verità che troppo spesso viene passata in secondo piano o addirittura ignorata, è che il ceto medio ora non riesce ad arrivare a fine mese: impiegati, dipendenti e anche liberi professionisti, gente rispettabile che ha sempre mantenuto una propria dignità, adesso si trova costretta a fare la fila alla Caritas per sfamare la famiglia! Ma quanto può essere umiliante tutto ciò per chi, onestamente e con fatica, si suda un salario misero e senza valore d’acquisto?
Studiare, leggere, crescere intellettualmente e formarsi per diventare una persona migliore, è diventato un lusso che si possono concedere solo i pochi che ancora possono considerarsi benestanti… Ma chi c’è con gli italiani quando non possono fare la spesa e le dispense sono vuote; chi c’è quando alla fine del mese bisogna pagare l’affitto; chi ci sostiene quando in banca non ci sono i soldi per pagare le bollette, quando i figli hanno bisogno di vestiti decorosi e libri per studiare, quando arriva la retta dell’università o l’iscrizione a scuola? Chi ci aiuta quando per andare a lavorare bisogna prendere l’autobus, o l’auto, e non ci sono i soldi, quando il governo si porta via il 50% di quel poco che ci siamo faticati. Chi aiuta gli anziani che non possono pagarsi le cure necessarie, o i giovani che non possono fare figli (e neppure evitarli perché i preservativi costano troppo). Chi soccorre le famiglie degli operai che perdono il lavoro, dei lavoratori che non vengono pagati per mesi, di quelli costretti a lavorare a nero sottopagati per non morire di fame?
Chi ci ascolta quando tutto è finito, ogni speranza, ogni risorsa, ogni credito, ogni lacrima, ogni sogno, ogni prospettiva… NESSUNO, ecco chi! E continuano a chiedersi se i giovani disapprovano la violenza…
Provate a chiudere una farfalla in una campana di vetro e vedete se non tenta di sfondarla con le pacifiche alette fragili che si ritrova…
…Ma come si fa a non capire l’esasperazione di un popolo frustrato, affamato, umiliato, impoverito, violentato, raggirato…

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